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– Ma non sarà il caso che il comune si costituisca parte civile nel processo per lo scandalo Cev? E non sarà il caso che i politici rinviati a giudizio facciano un passo indietro? Soprattutto gli assessori.
Il processo per lo scandalo Cev, con i rinvii a giudizio per associazione a delinquere e abuso d’ufficio, pone all’amministrazione Marini un problema politico non da poco. Da un lato appare obbligatorio che il comune si costituisca parte civile per i danni che potrebbero essere appurati nei confronti dell’amministrazione.
Danni che la corte dei conti ha quantificato in milioni di euro. Dall’altro lato questo significherebbe per Marini andare in contrasto politico con una serie di consiglieri e con almeno tre assessori.
La decisione inoltre deve essere presa in tempi brevi. La costituzione di parte civile deve essere presentata entro il 13 dicembre, data della prima seduta del processo. Una decisione peraltro che deve prendere la giunta.
E proprio per questo è il caso che gli assessori rinviati a giudizio, Giovanni Arena, Paolo Muroni e Sandro Zucchi, si dimettano. Arena è in partenza per l’Arpa e va bene. Contenta la Polverini… Ma gli altri due con quale serenità potranno operare?
La questione si pone anche per il presidente del consiglio Giancarlo Gabbianelli che si è difeso in modo veemente in questi giorni. Anche in questo caso si è arrivati al rinvio a giudizio. E allora è il caso di fare un passo indietro o no?
Può il consiglio comunale essere presieduto da chi è stato rinviato a giudizio per aver causato, secondo l’accusa, danni all’amministrazione?
In altre latitudini le dimissioni sono arrivate immediate non al rinvio a giudizio ma quando sono stati emessi gli avvisi di garanzia. Altre situazioni verrebbe da dire. Ma anche altro stile.
Questo anche se va detto con chiarezza che ovviamente fino alla sentenza definitiva tutti i rinviati a giudizio sono per la legge italiana innocenti, ma l’opportunità politica è un’altra cosa. Anzi, come si continua a dire da tutte le parti, il vaglio politico dovrebbe arrivare molto ma molto prima di quello della magistratura.
Il vero snodo politico-amministrativo sembra essere questo: è possibile per Marini & c. sopravvivere e amministrare serenamente con ben tre assessori su nove rinviati a giudizio e per giunta per fatti che, se accertati, hanno danneggiato pesantemente l’amministrazione e quindi la città? O non è meglio andare al voto in tempi stretti?
Il sindaco Marini tiene più alla sua poltroncina o all’interesse della città?
Come dire: se il sindaco c’è, batta un colpo.
Un’ultima cosa.
Su chi guida l’opposizione, tal Ugo Sposetti di professione ferroviere, va steso un velo pietoso. Chissà di quali grandissime questioni si starà occupando? Ma perché anche lui non fa un passo indietro, visto il modo indecoroso con cui guida l’opposizione a palazzo dei Priori. Si fa per dire “opposizione”, ovviamente.
Il silenzio di Sposetti & c. appare sideralmente lontano dalla realtà che la città sta vivendo. Nessuno vuole sparare sulla Croce Rossa, ma l’opposizione qualche questione politica forse dovrebbe porla visto ciò che sta accadendo. O no?
Carlo Galeotti
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