– Si allungano ancora i tempi della sentenza per il crollo al museo civico di Viterbo.
Lo sciopero degli avvocati, in corso fino a sabato, ha fatto slittare l’udienza di stamattina al 18 ottobre.
A quella data, la parola passerà agli avvocati Roberto Alabiso e Giovanni Labate. Difensori di tre dei quattro imputati di lesioni e crollo colposo, accusati di non aver fatto nulla per evitare il cedimento della pinacoteca del museo, il pomeriggio del 25 maggio 2005. Le macerie travolsero una donna a passeggio col nipotino, che riportarono ferite lievi (da qui, l’ulteriore accusa di lesioni per i quattro imputati). La strage fu evitata solo per il rinvio di un’inaugurazione che doveva tenersi all’ora esatta del crollo.
Marco Russo, legale dell’ex dirigente del settore Lavori pubblici Paolo Izzi, ha già tirato le sue conclusioni all’udienza del 16 maggio scorso, chiedendo l’assoluzione con formula piena. La prossima volta saranno le difese dell’architetto Ferdinando Contessa e dei geometri Fabio Pizzi e Simone Morucci a presentare le loro richieste.
Per gli imputati, il pm Paola Conti ha chiesto condanne da nove mesi (Pizzi e Morucci) a un anno di reclusione (Izzi e Contessa).
La prossima udienza, comunque, non sarà quella decisiva. Il giudice Eugenio Turco si ritirerà per decidere solo dopo le eventuali repliche di pm e difensori, per le quali sarà sicuramente necessaria un’altra udienza. La sentenza corre sul filo della prescrizione, che per il reato di crollo colposo è sette anni e mezzo.
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