Alcuni imputati |
– Si comincia. Il processo Cev entra nel vivo oggi con l’ascolto dei primi testimoni.
La strada è lunga e dura: sono 350 le persone chiamate a testimoniare dalle difese. Molti testi coinciderebbero e gli avvocati si sono impegnati a dare una bella sfoltita alle liste. Gli unici realmente sfoltiti, almeno finora, sono gli imputati.
Già alla prima udienza, dal processo per abuso d’ufficio ed emissione di fatture false sono usciti Mauro Rotelli, Giovanni Arena, Paolo Muroni, Antonio Fracassini, Maurizio Tofani, Sandro Zucchi e Giorgio Falcioni. Praticamente buona parte della vecchia giunta Gabbianelli buttata fuori dal maxi processo per prescrizione.
Di 33 che erano, alla sbarra restano in 26 tra imprenditori e dirigenti comunali. L’unico amministratore a giudizio è Giancarlo Gabbianelli, ex sindaco di Viterbo e attuale presidente del consiglio comunale. Su di lui e su altre sedici persone pesa l’accusa di associazione a delinquere.
Il “sodalizio”, come lo hanno chiamato i pm Paola Conti e Franco Pacifici, sarebbe consistito nell’affidamento pilotato degli appalti a imprenditori amici. Le gare, secondo le indagini, sarebbero state truccate anche attraverso la scelta dei soci privati del Cev. Il sistema funzionava per tutti secondo l’accusa: per gli imprenditori, in termini di lavori aggiudicati; per gli amministratori, con un ritorno di consenso politico.
L’indagine partì da un’ordinaria ispezione fiscale della finanza negli uffici del Cev (Centro energetico Viterbo Spa), società partecipata del Comune a capitale misto, comunale e privato.
Le fiamme gialle si accorsero subito di alcune anomalie: dagli importi gonfiati che il Comune avrebbe versato al Cev per alcuni servizi, al pagamento di spese straordinarie, fonte di debiti fuori bilancio dell’amministrazione. Fino all’affidamento disinvolto degli appalti, “in violazione delle norme amministrative e fiscali”.
Dei 38 finiti nel registro degli indagati, sono arrivati alla seconda udienza in 26. C’è chi prevede già un finale per pochi intimi, con gli abusi d’ufficio che si prescriveranno tutti, pian piano, fino a restringere il cerchio ai superstiti accusati di associazione a delinquere e concussione. Di quest’ultima, deve rispondere solo l’ingegner Claudio Ciucciarelli.
Ma per la fine c’è tempo: il processo Cev apre oggi i battenti con l’ascolto delle prime cinque persone citate dai pm. Sul banco dei testimoni due finanzieri, il liquidatore del Cev, un consulente e un dipendente del Comune. Cinque testimoni sotto il fuoco di domande di due magistrati e ventuno avvocati. E in tutto questo, sempre oggi, dovrebbe partire l’ascolto dei testi anche nel processo per il troncone romano dell’inchiesta Asl.
Nell’agenda dei giudici non c’era un altro spazio libero. Il dibattimento per le due imponenti vicende giudiziarie è stato fissato lo stesso giorno. All’udienza del 19 ottobre la Asl saltò per dare campo libero al Cev. Epilogo altamente probabile anche stavolta.
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