Inchiesta Regione Lazio - Dipendente Arsial trasferito
di Stefania Moretti
 Il sindaco Francesco Bigiotti |
 Stefano Bizzarri |
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– “Se Bizzarri vuole passare per vittima non è un problema mio”.
Francesco Bigiotti non ci sta a fare il carnefice. Il sindaco di Bagnoregio non ha alcuna intenzione di farsi risucchiare dalla macchina del fango. Anche se qualcuno ha provato a tirarlo in ballo.
Di recente, il suo nome è stato accostato ai protagonisti dell’inchiesta sull’assessorato regionale all’Agricoltura, tra soldi spesi per pubblicità, finanziamenti e Vinitaly.
Tra gli indagati l’assessore regionale Angela Birindelli e l’ex commissario Arsial Erder Mazzocchi. E ci sarebbe anche una parte offesa: Stefano Bizzarri, dipendente Arsial, capogruppo della minoranza a Bagnoregio e avversario di Bigiotti.
Per gli inquirenti, Bizzarri è stato defenestrato. Costretto a cambiare incarico all’Arsial di punto in bianco.
Tra gli atti di indagine, ci sarebbe una telefonata tra Bigiotti e la Birindelli. Ma il sindaco nega nel modo più assoluto di aver chiesto all’assessora la testa del suo avversario.
“Non so neanche a quali mansioni è stato destinato Bizzarri – spiega il sindaco -. Della sua vicenda professionale non so praticamente nulla e non mi interessa nemmeno. Se ha avuto la revoca di un incarico, non è stato certo per colpa mia”.
La telefonata tra lei e la Birindelli c’è stata?
“Certo. E’ stato prima dell’estate scorsa, mi sembra. Avevo chiesto l’accesso agli atti per verificare la legittimità dei permessi lavorativi di Bizzarri per partecipare al consiglio comunale. Ho chiamato la Birindelli per farmi dare il numero di fax dell’assessorato”.
La conversazione si è limitata a questo? Non avete parlato di Bizzarri?
“Può darsi che ne abbiamo parlato. Dovevo giustificare quella richiesta di accesso agli atti, quindi le avrò spiegato il motivo e avrò anche fatto il nome dell’interessato. Non certo per penalizzarlo, però. Non volevo ledere a nessuno. Non mi interessa”.
La telefonata è stata intercettata. Si dice che lei non sia stato prodigo di complimenti, nei riguardi di Bizzarri…
“Se anche ne avessi parlato male, sarei stato sincero. La mia opinione di questa persona non è altissima. Lo dico senza problemi a lei come lo direi a chiunque altro”.
Ma un assessore regionale non è “chiunque altro”. Non ha pensato che la cosa poteva avere delle conseguenze?
“Per me non ne aveva. Ripeto: se Bizzarri è stato trasferito per ordini superiori, quegli ordini non sono partiti da me. Non è davvero affar mio. Non interloquisco con gli assessori regionali per questo genere di cose. Semmai chiedo interventi per il territorio, se ce n’è bisogno. Per me la politica è servizio”.
E’ legato da rapporti di parentela con l’ex assessore Birindelli?
“La zia della Birindelli era la moglie di un mio cugino di secondo grado. Al di là di questo siamo sempre stati in buoni rapporti. Ma non le ho mai fatto alcuna richiesta su Bizzarri”.
Lei è mai stato ascoltato dagli inquirenti, nell’inchiesta sull’ex assessore regionale?
“No. Sono venuti da me l’estate scorsa a chiedermi i documenti relativi a questo accesso agli atti che feci su Bizzarri, ma niente di più”.
Perché tanta insistenza su questa richiesta di accesso agli atti?
“Perché Bizzarri, tempo fa, si scagliò contro un assessore della mia giunta, ritenendo che facesse un uso improprio dei permessi lavorativi per partecipare al consiglio comunale. Siccome il mio assessore è stato messo alla berlina senza meritarlo, ho voluto verificare se Bizzarri, che usufruiva di permessi analoghi, fosse in regola”.
Cosa ha scoperto?
“Che su un paio di permessi non lo è. Le sedute del 27 settembre 2011 e del 30 novembre dello stesso anno iniziavano alle 18. Lui, in entrambi i casi, ha preso un permesso per l’intera giornata. Permessi sprecati perché, da quello che mi risulta, Bizzarri staccava prima dal lavoro. Quindi, poteva andare a lavorare e poi venire in consiglio. Bisogna essere irreprensibili, per lanciare certe accuse. Nessuno è perfetto, per carità… ma lui andava per mazzolare e è stato mazzolato”.
Lei cosa ha fatto? Ha sporto denuncia?
“No, ma intanto voglio informare gli inquirenti a mezzo stampa. Li invito ad accertare se c’è un illecito e, nel caso, a intervenire. Per quanto mi riguarda, ho fatto un’ulteriore richiesta di accesso agli atti per gli anni 2012 e 2013. La denuncia l’ho sporta per l’episodio del consiglio comunale del 27 agosto, quando fui aggredito da Bizzarri. Poi c’è stata l’altra denuncia, sporta dall’assessore di cui parlavo prima”.
Per il futuro come intende regolarsi?
“Sulla questione dell’uso illegittimo dei permessi andrò fino in fondo. Attaccherò fino alla morte chi si macchia di illeciti contro la pubblica amministrazione. Io faccio il sindaco rimettendoci tempo e denaro perché nessuno mi paga i viaggi che faccio presso enti o istituzioni varie. Lavoro per il mio paese con spirito di servizio e pretendo che le persone che mi circondano facciano altrettanto”.
Stefania Moretti
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