– Feto nel cassonetto, la Cassazione prende tempo.
La Suprema Corte si è riservata sulla decisione relativa ai due indagati per il feto di sette mesi occultato nel cassonetto di via Solieri a Viterbo.
I giudici, al termine dell’udienza di questa mattina, hanno deciso di prendere del tempo prima di pronunciarsi sulla richiesta di inammissibilità del ricorso della Procura, avanzata dall’avvocato Maria Antonietta Russo.
La vicenda risale al 2 maggio scorso quando la squadra mobile di Viterbo trovò un feto in un cassonetti. La madre, 24enne, se ne era disfatta con l’aiuto di un conoscente infermiere.
La ragazza si trova ora nel carcere di Rebibbia, mentre lui, che le avrebbe fornito la ricetta per la prescrizione del farmaco a base di ossitocina che induce le contrazioni, è libero.
Entrambi sono accusati di soppressione e occultamento di cadavere, ma il pm della Procura di Viterbo Franco Pacifici ha presentato ricorso per l’ipotesi di omicidio. Ed è proprio a questo ricorso che l’avvocato Maria Antonietta Russo si è opposta, chiedendone l’inammissibilità.
Anche il procuratore generale della Corte di Cassazione, intanto, ha chiesto il rigetto del ricorso presentato dal pm viterbese Pacifici.
La Corte, comunque, si è per ora riservata e dovrà decidere nel giro di qualche giorno se accogliere o meno la richiesta di inammissibilità.
- Tweet [6]
[1] [2]