Roma – Giornalista arrestato, il Riesame prende tempo.
Non arriverà subito la decisione sul destino di Paolo Gianlorenzo. Il tribunale del Riesame di Roma si è riservato sulla richiesta di revoca dell’ordinanza che ha spedito in cella l’ex direttore di “Nuovo Viterbo oggi”, ora ai domiciliari.
Su Gianlorenzo, al centro di tre diverse inchieste della procura di Viterbo, pendono le accuse di violenza privata, minacce e calunnia. Gli agenti della polstrada lo hanno arrestato dopo la denuncia sporta dalla moglie di Francesco Battistoni, ex capogruppo regionale Pdl e storico bersaglio degli infuocati articoli del giornalista.
Secondo la signora, Gianlorenzo l’avrebbe bloccata in cima alle scale della scuola Vanni, frequentata dai figli di Battistoni e da quelli del giornalista. Lui le si sarebbe parato davanti per non permetterle di uscire. Aggiungendo la frase sinistra: “Vedrai che ti succede…”.
Fatti di lieve entità, secondo i suoi avvocati Franco Taurchini e Carlo Taormina, che hanno ingaggiato un duro e lungo scontro in aula con il pm Massimiliano Siddi. L’accusa ha fatto un excursus completo anche sulle altre indagini a carico di Gianlorenzo: quella sulle fatture pompate per screditare il gruppo Pdl (allora guidato da Battistoni) e quella sulla macchina del fango (a danno di Battistoni e altri), con cui Gianlorenzo avrebbe massacrato politici e imprenditori dalle pagine del suo giornale. Quasi sempre per ottenere da loro qualcosa. Proprio per questo gli inquirenti gli contestano la tentata estorsione.
Quanto ai fatti che lo hanno portato in carcere, il 23 novembre scorso, la difesa non vede né le minacce, né tantomeno la violenza privata. “Il corridoio era largo cinque metri – afferma l’avvocato Taurchini -. La signora aveva spazio per passare. Da parte di Gianlorenzo, comunque, non c’era alcun intento di bloccarla, né quel “Vedrai che ti succede” può essere considerato una minaccia”.
Piuttosto sarebbe lui a sentirsi minacciato. “Gianlorenzo ha denunciato l’avvocato di Battistoni Enrico Valentini – dichiara Taurchini -. Tempo fa, durante un incontro casuale, il legale gli ha detto di smetterla di tormentare Battistoni, “perché di sopra, in procura, gli stavano preparando un bel piattino…”. Ci sembra dunque evidente che l’avvocato Valentini fosse al corrente degli sviluppi delle indagini. Sapeva probabilmente della prima richiesta di arresto per Gianlorenzo, rigettata perché non c’erano elementi nuovi a suo carico. Strana coincidenza, il 26 ottobre arriva la denuncia della moglie di Battistoni…”. A questa, ne seguirà una per ingiurie a carico della moglie di Gianlorenzo, Benedetta Ferrari, per insulti via Facebook alla signora Battistoni.
Il pm ha insistito perché Gianlorenzo resti ai domiciliari. Gli avvocati ne chiedono la revoca. Al massimo un divieto di avvicinamento, con una distanza minima di cento metri, che per i legali risolverebbe il problema.
La parola, ora, spetta ai giudici.
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