Viterbo – Ancora interrogatori a tamburo battente per l’operazione Babele.
Ieri mattina gli arrestati nel blitz antidroga di finanza e carabinieri sono tornati a colloquio dal gip Franca Marinelli.
Terza giornata di confronti. Stavolta direttamente nell’ufficio del gip, al tribunale di via Falcone e Borsellino. E’ toccato a quattro degli indagati finiti ai domiciliari fornire una spiegazione credibile alle intercettazioni raccolte dagli investigatori. Ambientali e telefonate che parlano in codice di di cessioni di cocaina, eroina, marijuana e hashish. Ma per la difesa non basta.
Tra gli indagati ascoltati ieri c’è chi ammette di comprare anche spesso stupefacenti, ma la cocaina che acquista se la tiene per se. E’ il caso di Sara D’Agostino, 36enne agli arresti domiciliari per aver comprato 5 grammi di polvere bianca. Per gli inquirenti era destinata allo spaccio nella Capitale, mentre l’avvocato Giuliano Migliorati parla di semplice consumo personale.
Nega ogni addebito Paoula Despoteri, meglio conosciuta come Cynthia, 28enne dominicana compagna di uno dei presunti gestori dello spaccio in centro storico, tra San Faustino e via Cairoli. La ragazza era tra i 32 destinatari delle ordinanze di custodia cautelare in carcere, ma è mamma di due bimbi piccoli. Il suo avvocato Ilaria Di Punzio lo ha fatto subito presente alla procura e agli investigatori, che hanno trattenuto la donna in caserma per poi riaccompagnarla a casa. Ieri mattina, davanti al gip, ha smentito sia lo spaccio, sia l’uso personale di stupefacenti.
E’ rimasta, invece, in silenzio, la compagna di Bruno Abatecola, gestore di un bar del centro. La ragazza, 28enne romena, è accusata di aver spacciato cocaina in più occasioni. La inchioderebbero le testimonianze di alcuni assidui consumatori di stupefacenti. “Ma lei è incensurata – sottolinea il suo avvocato Franco Taurchini -. In caso di un eventuale processo potrebbe beneficiare della condizionale”. Nelle intercettazioni, lei e il suo compagno Abatecola parlano spesso di “birre”. Ma, vista l’attività commerciale del 40enne, titolare di un bar in centro, la difesa potrebbe insinuare dubbi sul cosiddetto linguaggio criptico per riferirsi agli stupefacenti.
Gli indagati che mancano saranno ascoltati lunedì, ultimo giorno utile per le istanze di scarcerazione dei difensori. A inizio settimana il gip Marinelli dovrebbe fare la quadra sulle richieste da accogliere o respingere. Già martedì, per qualcuno potrebbero riaprirsi le porte del carcere.
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