Sutri – Vogliono riportarla in Albania per riaverla con loro.
I parenti di Brunilda Hoxha reclamano la salma della 31enne, uccisa dal compagno a Sutri. Non sentono ragioni.
Di celebrare il funerale nel piccolo paese della Tuscia, dove la giovane mamma albanese viveva da più di un anno, non vogliono saperne.
In Italia sono arrivati il fratello e uno zio della donna. Alloggiano da giorni in un albergo a Sutri e sono in contatto continuo con il sindaco Guido Cianti. Hanno chiesto aiuto persino all’ambasciata per riportare Brunilda a casa. Allo stesso scopo, nei giorni scorsi, hanno scritto due lettere al pm Chiara Capezzuto, che indaga sull’omicidio.
Il magistrato è contrario al trasferimento della salma in Albania, almeno finché non sarà chiusa l’inchiesta che, ovviamente, ha tempi tecnici. Il medico legale Giorgio Bolino ha preso sessanta giorni di tempo per depositare la relazione sull’autopsia, eseguita mercoledì. Anche a voler procedere con il giudizio immediato, non se ne parlerebbe prima del 2015 inoltrato. I parenti, invece, hanno fretta e insistono per riportare Brunilda nel suo paese per darle una degna sepoltura col rito ortodosso.
A ucciderla è stato Agaj Asilan, albanese di 53 anni. Con precedenti per l’omicidio della moglie, uccisa a picconate nel 2001. Era uscito dal carcere nel 2010 dopo nove anni e da circa un mese frequentava assiduamente Brunilda e viveva a Sutri con due dei suoi tre figli di 7 e 12 anni. Il più grande, 14enne, è rimasto in Albania.
Secondo le prime risultanze dell’autopsia, la 31enne è stata uccisa con una ventina di coltellate il pomeriggio dell’11 novembre, nella piccola casa in via Orlando Paladino 16.
Interrogato dal gip Salvatore Fanti, Asilan ha detto di non ricordare com’è successo, anche se sa per certo che è stata tutta colpa sua.
Dopo aver massacrato la donna, colpendola al ventre e alla gola, ha cercato invano di togliersi la vita. Prima ha provato a tagliarsi le vene, poi ha ingerito farmaci e candeggina. I carabinieri lo hanno trovato che vomitava e perdeva sangue e hanno chiamato il 118 che lo ha portato al Gemelli in codice rosso. Dopo pochi giorni in prognosi riservata è stato dichiarato fuori pericolo e ha potuto sostenere l’interrogatorio col gip.
Ora si attendono l’autopsia e le ulteriori determinazioni del magistrato.
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