Viterbo – Processo bis per il crollo del museo civico di Viterbo.
Il 19 marzo, per i quattro imputati, inizierà l’appello a Roma.
In primo grado erano stati tutti condannati a un anno: l’architetto Ferdinando Contessa, l’ex dirigente del settore Lavori pubblici del comune Paolo Izzi e i geometri Simone Morucci e Fabio Pizzi. Le accuse erano lesioni e disastro colposo, per non aver preso le dovute precauzioni per salvare il museo di piazza Crispi, crollato il 25 maggio 2005. Ma la condanna è arrivata solo per disastro colposo, perché la donna rimasta ferita nel crollo dell’edificio aveva ritirato la denuncia.
L’ala della pinacoteca si sbriciolò il 25 maggio 2005. Un boato. Le macerie. La strage scongiurata per un soffio, perché l’inaugurazione che doveva tenersi quel giorno, all’ora esatta del crollo, fu rimandata all’ultimo momento. Rimase ferita la signora che, in quell’istante, passeggiava sotto il museo con il nipotino. Ma le lesioni furono lievi, al punto da convincerla a ritirare la denuncia contro gli imputati.
E’ altamente probabile che l’accusa sia prescritta: i giudici d’appello potrebbero dichiarare il proscioglimento per prescrizione già alla prima udienza. Ma prima dovranno fare i conti con le eventuali interruzioni del corso della prescrizione tra un’udienza e l’altra.
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