Viterbo – Due candidati alla presidenza, cinque liste, ma solo due appoggeranno un presidente e un’altra, quella civicofioroniana intenzionata a sostenere Mazzola.
Le rimanenti corrono soltanto per il consiglio provinciale. Elezioni del prossimo 3 maggio, il quadro è completo, ma la confusione regna sovrana.
Soprattutto per la composizione delle varie liste. Dove il confine fra centro, destra, sinistra, si fa molto labile.
Al centro delle polemiche, in particolare, “Moderati e riformisti – cambia la Tuscia”. Civicofioroniana.
Presentata dal sindaco Michelini, si schiera con Mauro Mazzola (intesa quasi certa ma da definire). Fra i candidati c’è ha Laura Voccia, consigliera comunale d’opposizione a Tarquinia, amministrazione guidata da Mazzola.
Come si cambia, da comune a provincia.
Non è la sola. Emanuela Bartolini è assessora al comune di Canino, guidato da un sindaco di centrodestra, Mauro Pucci. Anche lei nella lista pro Mazzola.
L’elenco sarebbe lungo, passando per i classici Livio Treta e Maurizio Tofani. Nemmeno loro ascrivibili al centrosinistra, ma perlomeno a Viterbo sostengono l’amministrazione Michelini, di (circa) centrosinistra.
Tofani, poi, si porta da palazzo dei Priori a palazzo Gentili l’interrogativo già noto. Può candidarsi?
C’è chi rumoreggia.
Sempre per la vicenda relativa al Cev e agli 80mila euro chiesti dalla Corte dei conti, per la quale si attende il parere della Cassazione e un altro del ministero.
Su Tofani potrebbero convergere le “simpatie” dell’Udc, nonostante il partito abbia lasciato mani libere ai propri amministratori. Libere di votare propri uomini.
E mentre si aprono le trattative per arrivare un’intesa con la lista civica, Mazzoli deve incassare il no di Sel.
La lista “Ricominciamo a far politica da sinistra” l’ultima a essersi presentata ieri mattina, non si legherà al presidente. Stessa scelta, ma sul fronte opposto, di “Le ali della libertà”, quella ispirata da Battistoni, con dentro i sindaci Camilli e Aquilani.
La battaglia dei primi cittadini, invece, la vince la lista “Centrodestra unito”.
Ce ne sono otto su dodici (Bambini, Caci, Cianti, Equitani, Giulianelli, Menicacci, Nicolai e Serra), mentre quella del Partito democratico ne ha quattro su undici (Angelelli, Cimarello, Luzi e Stelliferi).
Infine le previsioni. Essendo consultazioni di secondo livello, in cui a votare sono gli amministratori dei diversi schieramenti, c’è già chi ipotizza possibili scenari.
I più ottimistici attribuiscono alla lista Pd sei o sette consiglieri, a quella del centrodestra unito quattro. Le ali della libertà spazia da zero a due e quella civicofioroniana è stimata a quota due, con Tofani dato quasi per certo.
Ma il margine d’errore è piuttosto alto e per fare i conti, piuttosto presto.
Giuseppe Ferlicca
Elezioni provinciali – Le liste: Lista Ricominciamo a far politica da sinistra [5]– Centrodestra unito (Bartolacci presidente) [6] – Partito democratico (Mazzola presidente) [7]– Moderati e riformisti – cambia la Tuscia (Mazzola presidente) [8] – Le ali della libertà [9]
- Tweet [10]
[1] [2]