Viterbo - Elezioni provinciali - Andrea Egidi, segretario del Pd, invita il candidato del centrodestra alla prudenza per non trovarsi di fronte a brutte sorprese all'esito delle votazioni del 3 maggio
di Paola Pierdomenico
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 Andrea Egidi, segretario provinciale Pd |
Viterbo – “Troppa strada deve fare Bartolacci per Palazzo Gentili”.
Andrea Egidi non lascia passare le dichiarazioni di Fabio Bartolacci che sfiderà Mauro Mazzola alle elezioni del 3 maggio. Il candidato di centrodestra ha definito la “sicurezza di Mazzola un sintomo di debolezza”.
Il segretario provinciale del Pd invita, quindi, il sindaco di Tuscania alla prudenza. La sorpresa che potrebbe trovarsi di fronte, all’esito delle votazioni, potrebbe non essere tanto bella e più che fare battute, Bartolacci dovrebbe preoccuparsi del silenzio che c’è intorno alla sua proposta. Un clima opposto a quello positivo che Egidi vede intorno a Mazzola.
“Troppa strada deve fare Bartolacci per arrivare a Palazzo Gentili – incalza Egidi -. E’ giusto comunque che, come candidato, faccia certe affermazioni e dica che la partita non è chiusa. Io, però, a differenza sua, credo che su Mazzola ci sarà un consenso molto ampio che va oltre i confini del centrosinistra. Fossi in lui, quindi, sarei più cauto, perché la sera del 3 maggio, secondo me, cambierà idea”.
Egidi vede di fronte un avversario debole. “Intorno al nostro candidato, si percepisce un clima molto positivo, anche da parte delle amministrazioni civiche. Noi abbiamo sempre discusso su come impostare il lavoro, a volte in maniera troppo esplicita, ma siamo fatti così. Mi preoccuperei, invece, del silenzio che c’è sul centrodestra, il cui impianto mi pare molto debole. Per adesso, infatti, ha parlato solo il candidato, e sarei curioso di capire se chi dice di appoggiare Bartolacci sia davvero unito intorno a questa proposta. Rispetto le dinamiche e non faccio facili battute, come fa il sindaco di Tuscania”.
Il segretario dl Pd è convinto che molti amministratori non guarderanno allo schieramento, ma ragioneranno nell’interesse del territorio. E in questo, Mazzola sembra il favorito. “Se parliamo di forza, competenza e autorevolezza, ma anche del rapporto più positivo e diretto che avrà il nostro candidato con la giunta regionale e il governo del paese, credo che molte amministrazioni faranno una valutazione sul bene delle nostre terre e non su altro. Non le sottovaluterei le votazioni di secondo livello. Noi, infatti, stiamo costruendo tutte le condizioni perché Mazzola venga eletto nel miglior modo possibile e mi pare che tutto stia andando nella giusta direzione”.
Egidi vorrebbe conoscere la ricetta di Bartolacci. “Ci si concentri un po’ di più sul modo in cui si vuole gestire la nuova provincia e su come, dentro una riforma complessiva delle istituzioni, impostare i rapporti a partire da quello con Roma Capitale. Sarei curioso di capire come vuole agire Bartolacci. Noi partiamo dal fatto di essere al governo della Regione e vogliamo partecipare alla discussione. Fortunatamente, la giunta Zingaretti ha agito in maniera diversa dalla destra che aveva impostato la sua azione di governo con più riguardo ai confini dell’area della Capitale. Mazzola ha dalla sua l’esperienza e il lavoro di Zingaretti che, con intelligenza, non ha impostato le sue scelte concentrandosi non solo su Roma, ma ha fatto attenzione anche al nord del Lazio. I fatti lo dimostrano”.
Nel frattempo si sta definendo la lista. “Oggi c’è la direzione provinciale del Pd. Partiamo dalle otto o nove indicazioni raccolte dai coordinamenti territoriali e poi, come segreteria provinciale, chiederemo il mandato per chiudere a dodici la lista. Siamo a buon punto e forse il tre maggio Bartolacci si troverà di fronte a un altro risultato rispetto a quello che ha in testa. Anche se, è giusto che dica il contrario. Del resto, lui è il candidato e che altro può fare – conclude con tono ironico -, almeno questo lasciamoglielo”.
Paola Pierdomenico
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