Viterbo - Crisi in comune - Proseguono le consultazioni del sindaco - Ci vorrà ancora qualche giorno - Si va verso una giunta a sette
di Giuseppe Ferlicca
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 Leonardo Michelini e Sergio Insogna  Leonardo Michelini e Sergio Insogna |
Viterbo – Michelini vedrà Insogna.
Crisi in comune, dopo l’approvazione del bilancio consuntivo, per il sindaco il lavoro non è terminato. Anzi.
C’è una maggioranza da ricompattare e una giunta da rivedere. Con le dimissioni di due assessore, Raffaella Valeri (protocollate) e Alessandra Zucchi (presentate), si va delineando la nuova giunta a sette.
Prima, però, Michelini dovrà incontrare i consiglieri comunali. A cominciare dal Pd e non solo. In gruppo, ma anche singoli.
“Ci chiamerà – anticipa Sergio Insogna (Oltre le Mura) – io andrò insieme a Chicco Moltoni”.
I due sono in contrasto con il resto del loro gruppo, che si è federato con le altre liste civiche presenti a palazzo dei Priori.
“Il primo cittadino – spiega Insogna – ha il dovere di sentire tutti, poi ovviamente decide come crede.
La situazione del mio gruppo è articolata. Non mi sento d’aderire alla confederazione con le altre civiche. Io voglio proseguire l’esperienza con la quale siamo stati tutti eletti.
Ci tengo a ricomporre la situazione, ma non aderendo al coordinamento di civiche, che a mio modo di vedere non ha né capo né coda”.
L’incontro ci sarà, così come con gli altri.
“Il clima mia pare più tranquillo – osserva Michelini – mi sono impegnato a sentire tutti i consiglieri, anche quelli che viaggiano su posizioni più autonome”.
Un giro di consultazioni che fa slittare la fine del rimpasto a dopo santa Rosa, come anticipato.
Non il tre settembre, ma dopo l’appuntamento di Expo.
Domani, sindaco e parte di consiglieri e assessori partono per Milano. C’è l’inaugurazione della Macchina di santa Rosa, esposta ai padiglioni.
Rientro, venerdì inoltrato. Magari già sabato inizierà l’ascolto, per terminare a inizio prossima settimana.
La soluzione della giunta a sette vede entrare ai Servizi sociali Alessandra Troncarelli. Confermati tutti gli altri assessori, con inevitabili aggiustamenti. Anche se la partita delle deleghe nasconde più di un’insidia.
Nel Pd, i sette vicini a Serra e Panunzi puntano, in virtù del loro peso in consiglio, ad avere la giusta rappresentanza. A discapito di chi? Qualche sorpresa è ancora possibile.
Giuseppe Ferlicca
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