Viterbo – (g.f.) – Le elezioni provinciali mandano in tilt Sel.
A Viterbo il consigliere di riferimento Paolo Moricoli non vota per la lista presentata dal suo partito, in favore della civica del sindaco Michelini e per tutta risposta, a urne chiuse, Sel disconosce Moricoli e lo invita a dimettersi dal consiglio comunale.
Non succederà.
“Hanno chiesto le mie dimissioni – dice Moricoli – che io non intendo dare.
Non voglio nemmeno tirare in ballo il fatto che i consiglieri sono eletti senza vincolo di mandato. Semplicemente, in comune ho concorso con una lista che in parte era civica e in parte sostenuta da Sel.
La parte civica, sostenuta da Raffaella Valeri, ha ottenuto gran parte dei voti. Io resto al mio posto a rappresentare quei cittadini di sinistra che hanno voluto darmi il loro appoggio”.
Rimane in consiglio comunale, non più con Sel.
“Mio malgrado non ne faccio più parte. Continuerò a essere un libero ecologista di sinistra. Non divento un altro all’improvviso.
Ho avuto la tessera Sel per il 2014. Quella 2015 non ce l’ho, ma come me, non l’ha ancora nessuno, nemmeno i coordinatori”.
Moricoli è tirato in ballo un giorno sì e l’altro pure da voci che lo vedono entrare in giunta al posto di Raffaella Valeri.
“La mia scelta alle provinciali non è dettata da interessi e non c’è dietrologia. Avrei potuto fare l’assessore da almeno sei mesi. Non l’ho fatto e non intendo farlo anche in futuro. Non ci sarà nessuna sostituzione. Almeno non con me”.
La presa di posizione di Sel rischia d’avere ripercussioni anche in giunta. Il partito toglie il sostegno al sindaco Michelini. E l’assessora a che titolo continua a rimanere in giunta?
Che Moricoli alle elezioni provinciali non avrebbe votato per Sel era noto da giorni.
“Sono fra quelli che hanno detto no all’assemblea in cui si decise se presentarsi o meno. Essendo elezioni di secondo livello, si sapeva da subito che non avremmo avuto possibilità”.
Fra la ragion di partito e quella di maggioranza, Moricoli ha scelto la seconda: “Fino a una settimana fa, a chiunque me lo avesse chiesto, avrei risposto che il mio voto sarebbe andato a Sel”.
Poi è successo qualcosa. “Si è aperta la possibilità di appoggiare la civica sostenuta dal sindaco Michelini, per salvaguardare la maggioranza in comune e non far deflagrare i fragilissimi equilibri nella maggioranza di cui faccio parte.
Da quel momento sono iniziate pressioni insistenti. Quasi fosse questione di vita o di morte.
A me francamente non sembrava così. Sel, indipendentemente dal mio voto pesante, non ce l’avrebbe comunque fatta”.
Tuttavia il non voto è stato notato e Sel ha chiesto a Moricoli di farsi da parte.
“Seppure non ne comprenda le ragioni politiche. Se uscissi io, al mio posto entrerebbe un altro consigliere che non fa comunque parte di Sel. Anzi, è piuttosto lontano”.
Le strade si separano. “Sono sereno e non intendo fare polemiche, posso capire il partito.
E’ finita una storia politica, ma io resto me stesso. A prescindere dallo schieramento, continuo a portare avanti le mie idee. Che non cambiano”.
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