Viterbo – (g.f.) – Pure stavolta la crisi avrà il suo lieto fine.
Premesso che come ha spiegato il sindaco Michelini, per chiedere la sfiducia sua o degli assessori occorre coraggio e che il coraggio fra i banchi della maggioranza in comune non sembra essere l’ingrediente più diffuso, è facile prevedere l’ennesimo happy end al caos che avvolge palazzo dei Priori.
La maggioranza dopo l’ultimo consiglio comunale non c’è più, ma se non c’è, ci sarà.
Pd diviso, Oltre le mura diviso, Sel lascia ma resta Moricoli, così come l’Ncd. Pure il partito di Alfano si chiama fuori, ma Taborri non è tipo da far prendere ad altri decisioni proprie.
Un passaggio importante sarà il rimpasto in giunta. Per dare un input a progetti finora solo accennati e per riequilibrare le forze politiche in campo. Con un dimagrimento del numero d’assessori. Da nove a otto fino a ieri.
Stavolta il sindaco avrebbe coinvolto l’Ncd nella squadra di governo, ma la posizione del partito, che prende le distanze da Michelini al punto tale da riscrivere la storia recente: “Ncd è e sarà all’opposizione” rimette tutto in gioco.
L’Ncd è all’opposizione? Qualcuno ha mai spiegato ad Angelilli e Pallone, estensori del comunicato, che in comune avevano e hanno un consigliere in maggioranza? Ma questa è un’altra storia.
Tornando al rimpasto, nel Pd, Alessandra Troncarelli entrerà al posto di Fabrizio Fersini. Difficilmente, però, andrà ai Servizi sociali.
Fra i Democratici, Alvaro Ricci e Luisa Ciambella non sono in discussione e quest’ultima potrebbe trasferirsi dalle parti di palazzo del Drago, sede dell’assessorato che fu di Fersini.
Resta il quarto assessore in quota Partito democratico. Lo esprime il gruppo vicino a Francesco Serra ed è Antonio Delli Iaconi.
Al capogruppo la scelta: conferma o sostituzione. Al sindaco piacendo.
Dagli attuali nove ai futuri otto si arriva togliendone due e aggiungendone uno.
Raffaela Valeri, con l’uscita di scena di Sel, difficilmente conserverà il suo ruolo in giunta. Il “civico” consigliere Paolo Moricoli è un po’ poco per sostenerla.
La sua collega Alessandra Zucchi, inizialmente Oltre le mura e poi andata ben oltre le mura, sembra indirizzata oltre le mura di palazzo dei Priori. Quindi meno due.
Il più uno fino a ieri era un esponente in quota Ncd.
Il consigliere Goffredo Taborri ha rivendicato un rappresentante in giunta per un partito nazionale come il suo, che siede in consiglio. Peccato che da Roma abbiano smentito tutto. Pure l’evidenza dei fatti.
Restano Giacomo Barelli (Viva Viterbo), l’esterno Andrea Vannini e Raffaela Saraconi (Oltre le mura). Confermati. Totale non più otto, ma sette.
Lo schema, se Michelini riuscirà a riprendere in mano le redini di una bizzosa maggioranza, potrebbe essere questo.
Prima di tirare le somme, al sindaco spetta l’arduo compito di rimettere insieme quel (poco) che resta della sua maggioranza.
La situazione è grave, ma non è seria. Perché l’alternativa di dare le dimissioni non sembra essere nell’agenda di Michelini, così come presentare mozione di sfiducia da parte della sua maggioranza.
Le chiacchiere non bastano, serve coraggio.
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