Viterbo - Comune - Crolla la maggioranza - In vista della seduta del 2 febbraio - Buzzi (FdI): "Si scordino aiuti da parte nostra" - Santucci (Fondazione): "Stanno sfondando il comune"
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 Gian Maria Santucci  Luigi Maria Buzzi |
 Chiara Frontini |
Viterbo – (g.f.) – Opposizione pronta a occupare il consiglio comunale.
La seduta del 2 febbraio, richiesta proprio dalla minoranza, rischia di saltare.
La crisi irrisolta nel centrosinistra in comune fa prevedere che i sette dissidenti Pd non si presenteranno e a quel punto il centrosinistra potrà contare solo su 13 voti.
Ne servono 17 più il sindaco al primo appello. Situazione difficile, perché dal centrodestra non si prevedono aiutini.
“Se pensano che reggiamo noi la seduta – spiega il capogruppo FdI Luigi Maria Buzzi – sbagliano. Devono venire e garantire i numeri. La maggioranza sono loro, non noi.
Devono preoccuparsi della validità della seduta. Non noi”.
Altrimenti: “Ormai dal prefetto ci siamo andati – continua Buzzi – per denunciare lo stallo, abbiamo fatto di tutto.
Se non dovessero presentarsi, l’Aventino lo facciamo noi”.
In discussione, la pratica sui revisori. Il 17 dicembre è stata bocciata la delibera di nomina e due candidati hanno fatto ricorso al Tar.
Procedimento che si può bloccare annullando la delibera bocciata e approvando la nuova, di nomina.
“A noi non interessa – incalza Buzzi – so che in maggioranza c’è chi sostiene che siccome l’opposizione ha votato contro, adesso dobbiamo essere noi a votare l’annullamento della delibera. Non ci metteremo bocca, la maggioranza sono loro”.
Sul punto, Gianmaria Santucci (Fondazione) va oltre: “Hanno un atteggiamento scellerato, pare che il ricorso al Tar l’abbiano fatto contro i consiglieri.
Non è così, il procedimento è contro il comune. Eventuali danni li paga il comune. Tutto il resto è da provare e non è semplice”.
Non è tutto: “Il ricorso al Tar da parte dei due candidati revisori non fa riferimento solo alla delibera con cui la nomina è stata respinta, ma pure alla precedente, in cui è stato deciso il rinvio.
Quella è stata approvata all’unanimità”. Ci sono dentro tutti.
Più morbida la linea di Chiara Frontini (Viterbo 2020): “Il consiglio comunale lo abbiamo richiesto noi dell’opposizione – spiega – quindi noi siamo per farlo ed eleggere i revisori”.
Martedì il consiglio, oggi la seconda commissione, per discutere la nuova delibera.
“In ogni caso – osserva Santucci – almeno in commissione il numero legale penso che lo terremo. Per consentire la discussione della pratica”. Altrimenti non potrebbe andare in consiglio domani.
Senza centrodestra, la maggioranza in seconda commissione diventa minoranza. Per 4 a 5.
Dando per scontata l’assenza dei due Pd dissidenti Volpi e Quintarelli, il centrosinistra può contare su Fabbrini, Scorsi, De Alexandris e il presidente Treta.
Dall’altra parte, Insogna Sberna, Grancini, Ubertini e Frontini.
“Il punto vero è il consiglio comunale – sottolinea Santucci – senza i sette del Pd siamo 13 a 13. Non possiamo essere noi maggioranza.
Giocano a fare il piccolo politico, ma ci sono punti importanti, come Esattorie e il bando ancora fermo, i contributi Rsa bloccati, il mattatoio bloccato. E’ la paralisi. Se la seduta del 2 febbraio dovesse saltare, poi devono passare altri venti giorni.
Con una nuova richiesta di convocazione da parte della minoranza, in consiglio si ritorna non prima del 22.
Continuando così, il comune lo sfondano”.
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