Viterbo – E’ ufficiale: è stato un colpo di sonno a far sbandare il bus con a bordo le 13 studentesse Erasmus morte a marzo. Sette le vittime italiane, tra cui Elisa Scarascia Mugnozza, viterbese a un passo dalla laurea in Medicina.
La notizia proviene dal Periodico de Catalunya, che ha divulgato stralci del dossier della polizia regionale catalana che indaga sull’incidente.
I primi sospetti, dunque, sembrano confermati. L’autista stesso, Santiago R.J., avrebbe dichiarato informalmente, non davanti all’autorità giudiziaria, di essersi messo alla guida molto stanco e senza chiudere occhio. Da quattro mesi è ricoverato in ospedale per le conseguenze dell’incidente, indagato per imprudenza e omicidio colposo plurimo. E’ fuori pericolo ma per le sue condizioni delicate non può ancora sottoporsi a un interrogatorio davanti al magistrato.
I rilievi della polizia, però, insieme alle testimonianze raccolte, parlerebbero chiaro.
Santi, come lo chiamano gli amici, avrebbe decelerato inspiegabilmente 77 volte durante il viaggio di ritorno dalla Fiesta de las Fallas, da Valencia a Barcellona. Uno dei superstiti avrebbe visto l’autista chiudere gli occhi mentre era al volante. Lo stesso conducente avrebbe detto, durante il viaggio di andata, di aver avuto una settimana molto faticosa.
La magistratura accerterà anche le condizioni lavorative dell’autista e se sono stati rispettati i turni di riposo.
Lo schianto avvenne all’alba del 21 marzo, sull’autostrada Ap7 che collega la Catalogna alla Francia. Il bus si ribalta a Freginals, provincia di Tarragona. Veniva da Valencia: i ragazzi erano stati alla Fiesta de las Fallas e tornavano a casa, nei loro alloggi a Barcellona. 13 vittime e 34 feriti. Oltre a Elisa Scarascia Mugnozza, muoiono Serena Saracino, Francesca Bonello, Elisa Valent, Valentina Gallo, Elena Maestrini e Lucrezia Borghi, tutte studentesse Erasmus.
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