Acquapendente – Inchiesta Vox populi, il Riesame prende tempo.
Ieri l’udienza a Roma per quattro degli arrestati per presunti appalti truccati nel comune di Acquapendente. Un’ora e mezza per discutere i ricorsi dei difensori, davanti ai giudici del tribunale della libertà.
Avvocati sul piede di guerra contro l’ordinanza d’arresto che ha mandato ai domiciliari cinque persone: gli imprenditori Fabrizio Galli e Marco Bonamici e i funzionari pubblici Ferrero Friggi, Vincenzo Palumbo e Giorgio Maggi. Per quest’ultimo, dipendente della regione Lazio, ancora nessun Riesame. Sabato scorso il gip di Roma, su richiesta del giudice di Viterbo, ha confermato i domiciliari per il reato di corruzione. Commesso, secondo l’accusa, nella capitale è di competenza del tribunale di Roma.
Per Maggi che sarebbe stato coinvolto insieme a Galli nell’illecita gestione di un appalto in somma urgenza, verrà fissata un’altra udienza al tribunale della libertà.
Ieri intanto gli avvocati Enrico Valentini, Claudia Polacchi e Rita Burchielli hanno discusso davanti ai giudici romani i motivi che li hanno spinti a impugnare l’ordinanza del gip di Viterbo Stefano Pepe. Per i legali ci sarebbe una “illegittimità delle intercettazioni” e mancherebbero i “presupposti per il mantenimento dei domiciliari”. In particolare, secondo l’avvocato Valentini, non ci sarebbe né il “pericolo di inquinamento prove né quello di reiterazione dei reati”.
All’udienza, terminata intorno alle 15, erano presenti anche i pm Fabrizio Tucci e Stefano D’Arma, titolari dell’inchiesta Vox Populi. Ai cinque, arrestati il 17 ottobre scorso, i pubblici ministeri contestano a vario titolo corruzione, turbativa d’asta e rivelazione di segreti di ufficio.
L’operazione del Nipaf della forestale è scattata dalle denunce dell’imprenditore Mauro Gioacchini e del presidente di un comitato cittadino di Acquapendente, Alessandro Nardini. Secondo gli investigatori, al centro dell’illecito sistema ci sarebbe stato Galli. L’imprenditore, con l’appoggio di Friggi, Palumbo e Maggi, avrebbe gestito in prima persona la maggior parte degli appalti ad Acquapendente, sia emanati dal comune che dalla regione. Anche l’imprenditore Bonamici, secondo l’accusa, sarebbe riuscito più volte a indirizzare l’esito delle gare.
Nel mirino degli investigatori, l’affidamento dei lavori di messa in sicurezza della scuola elementare Sant’Agostino, quelli per l’asfaltatura delle strade dopo il nubifragio del novembre 2012, i lavori in somma urgenza sulla scarpata sovrastante il liceo scientifico e le autorizzazioni per la realizzazione del centro commerciale in località Cufaro. Tutti presunti reati consumati ad Acquapendente sino alla fine del 2015.
Per la decisione il tribunale del Riesame ha preso tempo. La conferma dei domiciliari o la revoca è comunque attesa nelle prossime ore. Al massimo, tra qualche giorno.
Le accuse
Fabrizio Galli risponde di:
turbativa d’asta e rivelazione di segreti di ufficio per l’affidamento dei lavori di messa in sicurezza della scuola elementare Sant’Agostino di Acquapendente e per i lavori di asfaltatura delle strade nelle frazioni e nel comune di Acquapendente, dopo il nubifragio del novembre 2013;
corruzione per i lavori in somma urgenza sulla scarpata sovrastante il liceo scientifico di Acquapendente, in seguito a una frana;
Marco Bonamici risponde di:
turbativa d’asta e rivelazione di segreti di ufficio per l’affidamento dei lavori di messa in sicurezza della scuola elementare Sant’Agostino di Acquapendente;
Ferrero Friggi risponde di:
turbativa d’asta per i lavori di asfaltatura delle strade nelle frazioni e nel comune di Acquapendente, dopo il nubifragio del novembre 2013;
Giorgio Maggi risponde di:
corruzione per i lavori in somma urgenza sulla scarpata sovrastante il liceo scientifico di Acquapendente, in seguito a una frana;
Vincenzo Palumbo risponde di:
turbativa d’asta e rivelazione di segreti di ufficio per l’affidamento dei lavori di messa in sicurezza della scuola elementare Sant’Agostino di Acquapendente e per i lavori di asfaltatura delle strade nelle frazioni e nel comune di Acquapendente, dopo il nubifragio del novembre 2013.
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