Acquapendente – “Galli è venuto in azienda e mi ha proposto di spartirci due appalti. L’incontro mi ha turbato e per questo ho chiesto di essere sentito”. L’imprenditore Mauro Gioacchini parla agli agenti del Nipaf, che stanno conducendo l’operazione Vox Populi.
I forestali di via Pacinotti sono al lavoro su una serie di presunti appalti truccati nel comune di Acquapendente: dall’affidamento dei lavori di messa in sicurezza della scuola elementare Sant’Agostino, a quelli per l’asfaltatura delle strade dopo il nubifragio del novembre 2012.
Per questi ultimi, nell’aprile 2015, il comune emana due bandi: uno riguardante le vie di Acquapendente, l’altro quelle delle frazioni. Secondo l’accusa, l’imprenditore Fabrizio Galli si sarebbe interessato personalmente ai due appalti contattando i colleghi Marco Bonamici e Mauro Gioacchini. Avrebbe proposto al primo di non presentare nessuna offerta e al secondo di fare “uno per uno”.
A conferma di ciò, secondo il gip Stefano Pepe, ci sarebbero proprio le dichiarazioni di Gioacchini, rese il 5 maggio 2015. “Il 30 aprile – racconta l’imprenditore al Nipaf – ho ricevuto una telefonata da Galli, ma non ho risposto. Il giorno precedente sono arrivate alla mia ditta, la Gioacchini Sante sas, un paio di mail con gli inviti per due gare di bitumatura, dall’importo di circa 100mila euro ciascuna”.
Gioacchini, da quanto raccontato, capisce subito che l’imprenditore vuole incontrarlo per parlare dei due appalti.
“Mi ha dato appuntamento per questa mattina fuori il cancello della mia azienda – continua -. L’incontro è durato dalle 10,59 alle 11,06. Dopo i convenevoli Galli, cambiando discorso all’improvviso, in maniera diretta e secca mia ha detto: ‘Ci sono due lavori ad Acquapendente, famo uno per uno. Ho già parlato con l’ex tecnico comunale Ferrero Friggi e il sindaco. Ho sistemato tutto e le portamo a casa col 4 per cento'”.
La proposta avrebbe turbato Gioacchini. “Alla fine Galli ha aggiunto: ‘Il sindaco mi ha chiesto una sponsorizzazione per una macchina per l’ospedale di 5mila euro per uno’. Poi ha aggiunto che magari quella cifra poteva metterla lui, mentre io potevo metterne solo 3mila. Per quanto avessi capito sin dall’inizio quali fossero le intenzioni di Galli, non pensavo potesse essere così esplicito. Anche perché non avevamo confidenza”.
Allora perché contattare Gioacchini? “Per lavori come questi, consistenti nella pavimentazione bituminosa, non potevano non invitare una ditta come la nostra che opera proprio in quel settore, a differenza di quella di Galli”.
Nel corso delle dichiarazioni Gioacchini accenna alla vicenda riguardante la cava di basalto in località Le Greppe (Acquapendente), di proprietà della sua impresa di costruzioni. In regola con le autorizzazioni regionali per ampliare la cava, la Gioacchini Sante sas sarebbe stata ostacolata a più riprese dal comune. I forestali ne sono già a conoscenza: l’indagine è partita proprio dalla denuncia dell’omonima impresa, sporta anni fa. E per questa vicenda la procura di Viterbo ha iscritto nel registro degli indagati l’ex sindaco Alberto Bambini e l’ex tecnico comunale Friggi.
“Quando Galli ha fatto riferimento al sindaco, a Friggi e all’accordo con loro raggiunto ho ripensato per l’ennesima volta alle vicende relative alla mia attività estrattiva – dice Gioacchini -. Penso a ciò che mi è stato negato ingiustamente, agli ostacoli che mi sono stati frapposti per lo svolgimento della mia attività e all’isolamento in cui sono stato messo, avendo conferma dei rapporti privilegiati tra queste persone.
Non ho mai avuto rapporti con Galli – sottolinea l’imprenditore -. Posso soltanto dire, dall’alto della mia esperienza vissuta in prima persona, che con questa amministrazione comunale, con Friggi e il sindaco molti degli appalti sono stati aggiudicati in favore di Galli. In alcuni casi ho saputo di gare solo dopo l’aggiudicazione”.
La stessa dichiarazione di Gioacchini sarebbe stata resa nel marzo 2014 da Alessandro Nardini, presidente di un comitato cittadino di Acquapendente che “si è occupato – si legge nell’ordinanza – di acquisire informazioni in merito alla gestione di alcune procedure di evidenza pubblica” nel comune dell’Alta Tuscia.
“La Icag (società che secondo gli investigatori è riconducibile a Galli, ndr) si aggiudica la stragrande maggioranza degli appalti di Acquapendente – spiega Nardini -. Credo che tra Icag e il comune ci sia un feeling per il fatto, conosciuto da tutto, che i lavori vengono affidati sempre alla Icag, che a volte realizza personalmente e altre attraverso subappalti con altre imprese locali”.
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