Acquapendente – “Quei domiciliari sono solo punitivi”. L’avvocato Enrico Valentini, difensore dell’imprenditore Fabrizio Galli, dopo l’udienza bis al Riesame.
Ieri l’imprenditore aquesiano è tornato a sfilare davanti al tribunale della libertà per discutere del presunto reato di corruzione consumato nella Capitale nell’ambito di Vox Populi, l’inchiesta su presunti appalti truccati nel comune di Acquapendente.
Per l’avvocato Valentini non c’è l’attualità della misura cautelare. “I reati contestati sono stati consumati fino al 2015 – sottolinea il difensore -. E’ impossibile che Galli, come l’imprenditore Marco Bonamici e il funzionario comunale Ferrero Friggi, possa reiterare i reati. Galli e Bonamici non possono partecipare alle aste perché sotto procedimento penale e Friggi non è più un pubblico ufficiale”.
Poi il copia e incolla che il gip di Roma (competente per territorialità del reato di corruzione) avrebbe fatto dell’ordinanza firmata dal gip di Viterbo Stefano Pepe. “E’ stato fatto un copia e incolla selvaggio – dice l’avvocato Valentini -, fuori da qualsiasi logica. A Galli il gip di Roma contesta addirittura due punti, mentre nell’ordinanza del giudice di Viterbo ce n’è uno solo”.
E ancora l’illegittimità delle intercettazioni. “Tutta l’inchiesta si basa su queste conversazioni – ribadisce il difensore -. Sono una marea e a mio avviso tutte illegittime. Inoltre è clamoroso contestare l’avvenuto pagamento di una tangente solo sulla base di una frase intercettata: ‘Mi hanno detto che t’è costata cara’ (Friggi a Galli sull’assegnazione dei lavori in somma urgenza sulla scarpata sovrastante il liceo scientifico di Acquapendente, ndr). La conversazione è del 5 marzo 2015, mentre per gli inquirenti la tangente è stata pagata il 21 luglio.
E’ tutto illogico – continua l’avvocato Valentini -. Galli e gli altri quattro indagati sono ai domiciliari solo sulla base di queste illegittime intercettazioni. Gli arresti quindi non più preventivi ma punitivi”.
E’ la secondo volta che Galli sfila davanti al Riesame, che ha preso tempo per decidere. Il primo passaggio il 3 novembre scorso e l’esito è stato la conferma dei domiciliari. Anche in questo caso l’avvocato Valentini non si aspetta “nulla di buono, ma sono pronto – assicura – a ricorrere in Cassazione”.
La vicenda e le accuse
Gli imprenditori Fabrizio Galli e Marco Bonamici e i funzionari pubblici Ferrero Friggi, Giorgio Maggi e Vincenzo Palumbo finiscono ai domiciliari il 17 ottobre scorso, svegliati all’alba dagli agenti del Nipaf. Sono stati i forestali a condurre l’operazione Vox Populi, coordinata dalla procura di Viterbo che contesta, a vario titolo, agli arrestati i reati di corruzione, turbativa d’asta e rivelazione di segreti di ufficio.
Nel mirino degli investigatori, l’affidamento dei lavori di messa in sicurezza della scuola elementare Sant’Agostino, quelli per l’asfaltatura delle strade dopo il nubifragio del novembre 2012, i lavori in somma urgenza sulla scarpata sovrastante il liceo scientifico e le autorizzazioni per la realizzazione del centro commerciale in località Cufaro. Presunti reati consumati ad Acquapendente sino alla fine del 2015.
Fabrizio Galli risponde di:
turbativa d’asta e rivelazione di segreti di ufficio per l’affidamento dei lavori di messa in sicurezza della scuola elementare Sant’Agostino di Acquapendente e per i lavori di asfaltatura delle strade nelle frazioni e nel comune di Acquapendente, dopo il nubifragio del novembre 2013;
corruzione per i lavori in somma urgenza sulla scarpata sovrastante il liceo scientifico di Acquapendente, in seguito a una frana;
Marco Bonamici risponde di:
turbativa d’asta e rivelazione di segreti di ufficio per l’affidamento dei lavori di messa in sicurezza della scuola elementare Sant’Agostino di Acquapendente;
Ferrero Friggi risponde di:
turbativa d’asta per i lavori di asfaltatura delle strade nelle frazioni e nel comune di Acquapendente, dopo il nubifragio del novembre 2013;
Giorgio Maggi risponde di:
corruzione per i lavori in somma urgenza sulla scarpata sovrastante il liceo scientifico di Acquapendente, in seguito a una frana;
Vincenzo Palumbo risponde di:
turbativa d’asta e rivelazione di segreti di ufficio per l’affidamento dei lavori di messa in sicurezza della scuola elementare Sant’Agostino di Acquapendente e per i lavori di asfaltatura delle strade nelle frazioni e nel comune di Acquapendente, dopo il nubifragio del novembre 2013.
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