Vignanello – Un pugno in pieno volto sferrato da un minorenne, seguito dalla frase: “Non devi più prendere in giro Casapound”. Era quasi mezzanotte dell’11 febbraio quando è scattata la furia degli aggressori di estrema destra nei confronti del 24enne di Vallerano Paolo, reo di aver pubblicato su Facebook una vignetta satirica nei confronti del movimento, seguita dal commento “Conigli”.
Eppure la spedizione avrebbe potuto passare sotto silenzio. “In sede di denuncia – si legge nell’ordinanza del gip Savina Poli – Paolo affermava di non aver chiesto l’intervento delle forze dell’ordine dopo l’aggressione perché impaurito”. Dopo averlo picchiato, uno degli aggressori gli avrebbe appoggiato una mano sulla spalla, dicendogli: “A me dispiace, ma la prossima volta o ti fai i cazzi tuoi o non prendere in giro Casapound”.
I carabinieri quella notte, saputo dell’accaduto, si sono recati al pronto soccorso dell’ospedale di Belcolle, dove hanno visto di persona le ferite riportate dalla vittima, dal naso fratturato con una prognosi di trenta giorni all’incisivo scheggiato. Più le cinghiate che Jacopo Polidori, il leader di Casapound Cimini arrestato, gli avrebbe sferrato alla schiena, secondo l’accusa.
Paolo era stato inseguito da più di cinque persone mentre con alcuni amici camminava per strada, dopo essere stato in pizzeria. Prima una quindicina di giovani gli avevano intimato inutilmente di fermarsi.
Polidori è finito ai domiciliari per lesioni aggravate e minacce, e venerdì davanti al gip Savina Poli si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il difensore per ora si è limitato a chiedere il permesso di uscire per recarsi al lavoro, richiesta rigettata, in attesa dell’udienza davanti al tribunale del Riesame.
Nessun dubbio, per gli inquirenti, che il movente sia stata la pubblicazione del post su Facebook. “Emerge peraltro chiaramente – scrive il gip Poli nell’ordinanza d’arresto – che il pestaggio era finalizzato non solo a punire la vittima per quanto pubblicato, ma anche a impedire che in futuro potesse manifestare nuovamente il suo pensiero, esprimendo valutazioni critiche in ordine al movimento”. Tra le motivazioni dell’arresto di Polidori, il pericolo di reiterazioni di fatti della stessa specie “diretti a reprimere violentemente qualsiasi forma di dissenso e critica politica”. Si parla poi di “spregiudicatezza” dimostrata dall’indagato Polidori che “trentenne, ha concorso nel reato con persone in gran parte minorenni”. Quindi di “pervicacia, nel colpire il 24enne con una cintura, intervenendo dopo che la vittima aveva già riportato, a causa di un pugno, la frattura del setto nasale”.
Presunzione di innocenza
Per indagato si intende semplicemente una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale.
Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.
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