Vignanello – Aggressione di militanti di Casapound per un post ironico su Facebook, incidente probatorio bis per vittima e testimone. Il 6 aprile a Viterbo per le indagini sui tre maggiorenni, martedì a Roma per quelle sui tre minorenni.
Dopo avere cristallizzato le rispettive versioni davanti al gip del tribunale di Viterbo per quanto riguarda il ruolo avuto dai tre maggiorenni indagati, il 24enne di Vallerano vittima dell’aggressione e il cugino sono stati convocati il 2 maggio anche dalla procura per i minorenni di Roma, che indaga sui tre giovanissimi a piede libero.
Tra loro anche il 17enne che avrebbe sferrato il pugno che ha atterrato la vittima, prima che venisse presa a cinghiate. L’incidente probatorio rappresenta un ulteriore importante tassello nelle indagini per lesioni aggravate in concorso a carico dei tre ragazzi, il cui futuro giudiziario, come quello dei tre maggiorenni, è legato alla ricostruzione della dinamica dell’accaduto.
Nel frattempo si attende, a giorni, l’esito della perizia sui telefonini sequestrati agli indagati che secondo gli inquirenti hanno preso parte all’inseguimento sfociato nel pestaggio del 24enne di Vallerano, malmenato l’11 febbraio a Vignanello da un gruppo di sei giovani di estrema destra.
Gli inquirenti contano di ricavare informazioni importanti sulla dinamica dell’episodio, facilitando la ricostruzione di quanto avvenuto prima, durante e dopo attraverso le telefonate e i messaggi scambiati tra le persone presenti ai fatti.
L’incidente probatorio tecnicamente ha valore di prova in sede processuale. Il 6 aprile scorso, presso il tribunale di Viterbo, si è già svolto un altro incidente probatorio, durante il quale la vittima e un testimone, il cugino, hanno cristallizzato la loro versione davanti al pm Stefano D’Arma e al gip Savina Poli.
Il 24enne è finito all’ospedale di Belcolle con un dente spezzato, il naso fratturato e escoriazioni sulla schiena. La mattina successiva ha sporto denuncia. Denuncia che ha avuto un’integrazione a distanza di una settimana.
E’ tuttora ai domiciliari, nel frattempo, l’unico arrestato per l’aggressione. Si tratta di Jacopo Polidori, il leader trentenne di Casapound Cimini, per cui lo scorso 15 marzo è scattata la misura di custodia cautelare. Sono invece indagati a piede libero gli altri due maggiorenni, Alessandro Procaccioli e Luca Santini,
Polidori, secondo l’accusa, avrebbe preso a cinghiate il 24enne quando era già stato steso a terra sanguinante, con il naso e un incisivo rotti, in seguito al pugno che gli avrebbe sferrato un minorenne.
Nel frattempo, proprio in seguito all’incidente probatorio del 6 aprile, si sarebbe alleggerita la posizione di Procaccioli. Né la vittima 24enne, né il testimone, infatti, lo avrebbero identificato tra gli autori dell’aggressione e non lo avrebbero visto neanche all’interno della pizzeria dove sembra stessero cenando in due tavoli separati due distinti gruppi di simpatizzanti e attivisti di estrema destra.
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