Viterbo – Delitto di Santa Lucia, Ermanno Fieno ha ricevuto ieri in carcere la visita dell’avvocato Roberto Massatani.
Massatani è il penalista viterbese il cui storico studio di piazza delle Erbe è stato invitato a difendere il 45enne arrestato con l’accusa di duplice omicidio dei genitori, dopo la rinuncia degli avvocati Samuele De Santis e Enrico Valentini.
Il legale, contattato nei giorni scorsi da persone vicine a Ermanno Fieno, si è riservato di accettare l’incarico dopo avere parlato col diretto interessato e avere studiato le carte del caso.
Fieno, arrestato in Liguria il 15 dicembre, due giorni dopo il ritrovamento dei cadaveri dei genitori, è a Mammagialla dalla vigilia di Natale. Ad oggi non è stato ancora interrogato dai magistrati viterbesi, dopo essersi avvalso due volte della facoltà di non rispondere davanti agli inquirenti liguri.
Nel carcere di Imperia prima e in quello di Viterbo poi, il 45enne avrebbe incontrato ad oggi solo gli avvocati De Santis e Valentini. L’uomo avrebbe però mantenuto contatti con il mondo esterno tramite scambio di corrispondenza con la fidanzata.
La coppia, a quanto è dato sapere, non si sarebbe più incontrata faccia a faccia dalla sera del 13 dicembre, quando Ermanno Fieno lasciò precipitosamente l’abitazione della donna mentre la sorella chiamava i vigili del fuoco a casa dei genitori, insospettita dalle “scuse risibili” (come le ha definite il gip nell’ordinanza) accampate dal fratello su un presunto ricovero di Gianfranco Fieno e Rosa Franceschini, 83 e 77 anni, in una clinica capitolina. Non è da escludere per Fieno e la fidanzata, se ci saranno le condizioni, un prossimo colloquio in carcere.
I due anziani sono stati ritrovati cadaveri in camera dai soccorritori, entrambi avvolti nel cellophane, il padre sul letto e la madre per terra, quest’ultima con il cranio fracassato da due colpi di attizzatoio, mentre il pensionato, a un primo esame esterno, sembrerebbe essere morto per cause naturali.
In attesa dell’esito dell’autopsia, affidata dalla pm Chiara Capezzuto e dal procuratore capo Paolo Auriemma al professor Saverio Potenza dell’università di Tor Vergata, la procura ha aperto un fascicolo per duplice omicidio, sfociato nel giro di 36 ore nel fermo per omicidio del figlio 45enne delle vittime, catturato dalla polizia di frontiera alla stazione di Ventimiglia mentre cercava di espatriare in Francia. In tasca aveva poche centinaia di euro e un biglietto ferroviario per Mentone.
Fin dall’inizio, dopo il primo colloquio in Liguria durato quattro ore, Valentini e De Santis hanno sostenuto che Fieno – sul cui capo pende la concreta possibilità di una condanna all’ergastolo – avrebbe dovuto essere sottoposto a perizia psichiatrica.
Dopo avere presentato ricorso al tribunale del riesame, per chiedere la riqualificazione del capo d’imputazione da duplice omicidio a omicidio, i due legali hanno rinunciato all’ultimo momento all’udienza, fissata per lo scorso 19 gennaio a Roma, ritenendo più opportuno attendere l’interrogatorio e il deposito dell’autopsia, atteso per metà febbraio.
Nei giorni successivi hanno annunciato l’intenzione di procedere a una perizia psichiatrica di parte, in attesa che venisse fissato l’interrogatorio. E a tal proposito, il giorno prima della clamorosa rinuncia hanno sottolineato: “L’interrogatorio, anche qualora Fieno confessasse, non è sinonimo di abbreviato”, ribadendo la necessità di appurare la capacità di intendere e di volere del 45enne, non escludendo la possibilità di un processo davanti alla corte d’assise per vedersi riconoscere le eventuali attenuanti derivanti da una totale o parziale infermità di mente.
Poi venerdì scorso l’inatteso colpo di scena. “Non eravamo graditi ad affetti vicini a Ermanno Fieno”, hanno spiegato i due legali, annunciando la rinuncia al caso. E ancora. “Si sono palesate strategie difensive diverse, interferenze esterne di affetti vicini a Fieno che pretendevano di imporre una linea che non collimava con la nostra”.
Le ultime fasi della vicenda: “Non eravamo graditi a persone vicine a Ermanno Fieno” – “L’interrogatorio di Ermanno Fieno non è sinonimo di abbreviato” – Ermanno Fieno rinuncia al riesame contro l’accusa di duplice omicidio
Multimedia: video: La testimonianza di una conoscente – I funerali dei coniugi Fieno – Le testimonianze dei vicini – La polizia al lavoro – Trovati morti in casa – Fotocronaca: L’addio a Gianfranco Fieno e Rosa Rita Franceschini – L’arresto di Ermanno Fieno – Delitto di Santa Lucia, la polizia al lavoro – Tragedia in via Santa Lucia – Coppia uccisa in casa
Presunzione di innocenza
Per indagato si intende semplicemente una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale.
Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.
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