Alla vigilia del weekend, con i termini che scadono all’inizio della prossima settimana, il difensore Luca Paoletti ha sciolto la riserva decidendo di predisporre l’istanza da presentare al tribunale della libertà per una modifica della misura di custodia cautelare disposta in carcere a carico del 31enne accusato di omicidio volontario, che come si ricorderà si è avvalso della facoltà di non rispondere al gip durante l’interrogatorio di garanzia.
Pavani, indagato con la fidanzata Azzurra Cerretani (25 anni) per la morte di Daniele Barchi, il 42enne trovato cadavere il 22 maggio in un monolocale al piano terra in via Fontanella del Suffragio, a Viterbo, si trova in carcere dalla mattina successiva, mentre la donna è a piede libero.
Per lui si tratta del secondo fine settimana nell’infermeria del penitenziario sulla Teverina, dove il 31enne è detenuto in isolamento, guardato a vista 24 ore su 24.
Nei prossimi giorni Pavani sarà sottoposto alla perizia psichiatrica disposta dal pm Stefano D’Arma, che ha conferito l’incarico alla dottoressa Cristiana Morera, per stabilire se il 31enne al momento dei fatti fosse in grado di intendere e di volere e se le condizioni del giovane siano compatibili o meno con il regime carcerario. Anche la difesa, in vista del delicato e importante accertamento, ha nominato un proprio consulente di parte, la dottoressa Miriam Brinchi.
Secondo una precedente consulenza, disposta dal tribunale nel 2014 nell’ambito del processo per lesioni conseguente all’aggressione di un sessantenne di Corchiano, cui ha sfregiato un occhio a bottigliate, Pavani soffrirebbe di un “disturbo della personalità” dal quale sarebbe derivata “una notevole incapacità di intendere e di volere”.