Viterbo – Qualche piccolo “ritocco” a Gloria, il ritorno al percorso tradizionale e gli incontri sotto la macchina. Come vede Vincenzo Fiorillo, costruttore di Gloria, il quarto trasporto della macchina di santa Rosa ideata da Raffaele Ascenzi.
Assemblaggio completato. Com’è andato?
“Il montaggio è andato bene – dice Vincenzo Fiorillo – cominciando dalla base, che è la parte più delicata. Da centrare bene nel ponteggio, una volta posizionata si va tranquilli. Pure l’ultimo pezzo presenta le sue difficoltà, essendo il più stretto. C’entra a malapena una persona all’interno. Nonostante in mattinata siamo partiti in anticipo, una giornata a conti fatti ci vuole tutta per l’assemblaggio. Poi, la benedizione la sera per la santa è un’idea che abbiamo voluto e che riteniamo importante”.
Si prevedono novità per Gloria?
“Siamo valutando con l’ideatore qualche piccola cosa. Ma ancora non abbiamo deciso, è tutto da stabilire. Raffaele Ascenzi sta girando attorno alla macchina con carta e penna. Nel momento in cui mi darà disposizioni, ci muoveremo di conseguenza. Considerando i tempi ristretti che abbiamo e che vanno posizionati l’impianto elettrico e le telecamere per la sicurezza”.
Un’organizzazione nell’organizzazione, la sicurezza?
“Devo dire che le forze dell’ordine, organizzate come in questi ultimi dieci anni, non le avevo viste mai e io sono trent’anni che sono coinvolto in questa storia. Sono preparati, concentrati. Non per fare complimenti, ma devo dire che sono in gamba e ci danno tranquillità”.
Con l’assemblaggio, parte il conto alla rovescia per il 3 settembre.
“Beh, per noi costruttori non finisce il 3 settembre, ma con lo smontaggio della macchina a santa Rosa. C’è sempre da prestare attenzione. Il tempo negli ultimi anni non è stato clemente. Lo scorso anno l’abbiamo tolta prima dal sagrato, per le previsioni meteo avverse. Negli ultimi due anni ci sono stati tanta acqua e tanto vento. Non è la prima a preoccuparci, semmai il secondo”.
Quest’anno si ritorna al percorso tradizionale, senza passare da via Marconi. Per il costruttore cosa cambia?
“Ci facilita un po’ i compiti. L’allungamento, che io ritengo positivo, prevede un maggiore sforzo organizzativo. La pozzolana da posizionare, le transenne, la girata agli Almadiani. Occorre spostare tutte le piante. E dopo il passaggio, ripristinare i luoghi, togliere la pozzolana, fa allungare i tempi di qualche ora. Ma lo abbiamo fatto sempre con molta soddisfazione”.
Perché ritiene positivo allungare il percorso della macchina di santa Rosa su via Marconi?
“Per dare la possibilità al turista ma anche ai viterbesi, di vedere con più tranquillità il trasporto. Via Marconi è uno sfogo importante. A via Garibaldi trovano spazio poche persone, via Cavour lo stesso, corso Italia ancora meno. Il prolungamento è utile. Ma ci atteniamo, come costruttori, alle decisioni prese. Siamo a disposizione”.
Completato l’assemblaggio, i prossimi appuntamenti?
“Ieri le penne sotto la macchina. Come sempre. Poi, il 9 settembre, domenica, prima di smontare la macchina, per salutarla. Ci teniamo, non vorremmo perdere questi appuntamenti tradizionali. Uniscono la città, sono momenti conviviali in cui si sta tutti insieme e noto che comunque piace. Del resto, anche chi ha visto la macchina per cinquant’anni vuole sempre vederla. Non si stanca mai. Noi viterbesi siamo così”.
Giuseppe Ferlicca
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