Viterbo – “I 12 angeli illuminati da faretti ma la sorpresa sarà un’altra…”. Raffaele Ascenzi ride ma non si lascia sfuggire nulla su quella “modifica sostanziale” di cui parla da prima del tre settembre e che sarà la vera novità del prossimo trasporto.
Ieri era allo smontaggio della macchina di Santa Rosa che dal sagrato della basilica è tornata al capannone della Edilnolo sulla Tuscanese. Appena arrivato si è subito messo a parlare con il costruttore Vincenzo Fiorillo. Insieme stanno studiando come rendere Gloria ancora più bella.
“Gli angeli – spiega Ascenzi – saranno illuminati da faretti. Domenica, durante i racconti sotto la macchina abbiamo fatto una prova. L’esito è stato positivo con una illuminazione fondamentale per valorizzare gli angeli, spostando in avanti il punto di emissione dei faretti.
Ne abbiamo scelto solo uno e le fotografie hanno dato l’effetto sperato.
Ma non sarà l’unica miglioria in programma per il prossimo trasporto. Quella delle luci sui 12 angeli è uno degli interventi, ma la vera sorpresa sarà un’altra”.
Ascenzi ieri era allo smontaggio della macchina. E da lì sotto continuava a studiarla vedendola andarsene verso il capannone.
“Finalmente – ha detto l’ideatore – mi sono rivestito. Vedere la macchina sul sagrato ovviamente mi inorgoglisce, ma la vera sensazione è quella di girare senza abiti in mezzo alla gente. Questo perché la macchina è il 3 settembre, coi facchini e la città buia.
Qui esposta è come aprire una scenografia teatrale, senza gli effetti studiati. Un’altra cosa, una scultura più che macchina che io trovo comunque molto bella. Mi auguro che al più presto, finito il trasporto, possa essere apprezzata dentro una prima ala museale oscurabile dall’esterno, posta alla partenza e visitabile tutto l’anno”.
Vincenzo Fiorillo ha seguito lo smontaggio passo passo. “Gloria torna al capannone – dice il costruttore -. Mi scuso coi cittadini se abbiamo anticipato di un giorno, ma ultimamente il tempo riserva delle brutte sorprese e il pomeriggio si creano degli annuvolamenti seguiti da piogge abbondanti.
Proprio durante lo smontaggio, abbiamo constatato infatti come la macchina fosse piena d’acqua. Quando i pezzi sono stati messi in orizzontale per essere caricati sui camion, se ne è riversata un bel po’ a terra. Quindi non possiamo correre rischi. Ci fa piacere il pellegrinaggio di questi giorni con moltissime persone hanno visitato Gloria. Speriamo continui così anche adesso che non c’è più”.
E’ tempo dunque di voltare pagina. “Si chiude una parentesi – aggiunge – e se ne apre un’altra, quella delle modifiche che abbiamo in mente per il prossimo anno in modo da far passare Gloria nel suo massimo splendore.
Decisioni che prenderemo di comune accordo con l’ideatore. Non sempre tra queste due figure c’è stato il rapporto che c’è oggi tra noi e Ascenzi. La completa sintonia e il rispetto reciproco ci permettono di lavorare al meglio. Anche con i contrasti che servono comunque a crescere”.
In tutte le fasi, ieri ad affiancarlo c’erano i figli Mirko e Alessio, il nipote Stefano e tutta la squadra della Edilnolo. Pur in camicia, Fiorillo ha dato una mano senza tirarsi mai indietro per vedere tutto sistemato. “Ringrazio i dipendenti che ci sono stati vicini lavorando h 24, anche sacrificando le loro famiglie. Spesso chi agisce dietro le quinte viene dimenticato e non è giusto”.
Il costruttore va fiero anche di “aver in qualche modo avvicinato la cittadinanza alla festa, aprendo, per esempio le porte del cantiere nella fase di realizzazione della macchina, lasciandola scoperta a san Sisto e mettendo uno schermo a circuito chiuso sulla base di Gloria alla partenza dove sono state proiettate le immagini dalla sua nascita al trasporto.
E’ stata una soddisfazione vedere la gente che si fermava e si commuoveva, rivedendo il filmato più volte. Lo abbiamo fatto per far conoscere la nostra festa – conclude – l’amore per il nostro lavoro e per la città“.
Paola Pierdomenico
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