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Violenza sessuale all'Old Manners Tavern - La vittima e i due ventenni in carcere dal 29 aprile però non si incontreranno - La 36enne sarà sentita in un'altra stanza in modalità protetta
I difensori Domenico Goriziglia, Valerio Mazzatosta e Giovanni Labate all’uscita dal tribunale di Viterbo
Viterbo – (sil.co.) – Stupro di gruppo al pub, Riccardo Licci e Francesco Chiricozzi assisteranno all’incidente probatorio tramite le riprese audiovisive delle telecamere a circuito chiuso.
Ci saranno anche i due ventenni lunedì in tribunale, dove, salvo diverse disposizioni, è previsto l’interrogatorio protetto della 36enne che la notte tra l’11 e il 12 aprile sarebbe stata violentata a turno e filmata dal consigliere comunale di Vallerano e dal militante viterbese di CasaPound all’Old Manners Tavern di piazza Sallupara, il circolo privato del movimento di estrema destra.
La donna e i due giovani in carcere dal 29 aprile – con l’accusa di violenza sessuale di gruppo e lesioni aggravate dalla minorata difesa della vittima, sotto gli effetti di un mix di alcol e psicofarmaci – non si incontreranno.
La 36enne infatti, assistita dal difensore Franco Taurchini, sarà ascoltata in una stanza diversa, rispetto a quella dove staranno il 19enne e il 21enne, assistiti dagli avvocati Domenico Gorziglia, Giovanni Labate e Marco Valerio Mazzatosta, i quali potranno assistere in diretta tramite il video delle telecamere a circuito chiuso. Lei sarà interrogata davanti al giudice per le indagini preliminari Rita Cialoni e al sostituto procuratore Michele Adragna, titolare delle indagini.
Questo per tutelare la serenità della presunta vittima, ma anche degli indagati, in una fase così delicata come l’incidente probatorio, il cui obiettivo è cristallizzare, congelare, la versione della 36enne, scongiurando il rischio di pressioni ed evitandole di dover testimoniare in aula nel corso dell’eventuale processo.
Di quella notte, al momento della querela sporta in questura, la donna ricordava solo di avere detto no e ancora no agli approcci sessuali della coppia, stordita dopo avere bevuto un amaro che ritiene potesse essere stato “drogato”, fino al cazzotto ricevuto in piena faccia quando ha fatto un ultimo tentativo di ribellarsi, sentendosi rispondere: “Dai, non fare così, divertiamoci un po’”. Secondo gli arrestati era consenziente.
Presunzione di innocenza Per indagato si intende semplicemente una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale.
Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.