Viterbo – “La comunità islamica è parte integrante della nostra società”. Sono parole del sindaco di Viterbo, Giovanni Arena. E le ha dette ieri, per la festa dell’Eid, la fine del Ramadan. Celebrata in via dei campi scolastici, nel quartiere Santa Barbara. All’interno delle strutture di Arcangelo e Andrea Meschini.
Ramadan è il mese in cui si pratica il digiuno in commemorazione della prima rivelazione a Maometto. Uno dei pilastri dell’Islam. “Il mese – sta scritto nel testo sacro ai musulmani – in cui fu rivelato il Corano come guida per gli uomini e prova chiara di retta direzione e salvezza”.
Viterbo – La festa per la fine del Ramadan
Un momento storico per Viterbo. Perché ieri il sindaco della città dei papi ha partecipato alla festa portando il suo saluto. In veste di primo cittadino.
Viterbo – La festa per la fine del Ramadan
“Sono venuto con molto piacere – ha detto Arena -. Una giornata di entusiasmo e voglia di stare insieme. La comunità islamica è una realtà integrata nel nostro territorio. Ci sono addirittura delle famiglie che stanno qui da trent’anni, con figli adulti che lavorano. Ed è importante avere ottimi rapporti perché contribuiscono alla crescita del nostro territorio”.
Viterbo – Il sindaco Giovanni Arena
Assieme ad Arena, il presidente dell’associazione culturale islamica di Viterbo, Mohamed Kdib, lavoratore algerino. Con lui tantissimi altri fratelli. Da una parte gli uomini, dall’altra le donne. In mezzo, a correre sui tappeti per la preghiera, i bambini, che giocano e saltano sulle spalle dei padri rivolti verso la Mecca. Gambiani, nord africani, yemeniti, mediorientali. In abiti tradizionali oppure no. C’è anche Marco Trulli, presidente di Arci Lazio.
Viterbo – Mohamed Kdib
“Con questa festa – ha spiegato Mohamed Kdib – abbiamo voluto mandare un segnale forte. La religione non è mai un ostacolo per costruire una società migliore di cui facciamo parte anche noi. Siamo onorati per la partecipazione del sindaco Arena. E un ringraziamento particolare alla questura di Viterbo che ci mette sempre nelle condizioni di realizzare i nostri eventi”.
Viterbo – La festa per la fine del Ramadan
Operai, braccianti, studenti. Insieme. Senza alcuna differenza. Pronti ad accogliere chiunque. Per una festa che diverse organizzazioni islamiche in Italia hanno deciso di dedicare a Papa Francesco. Per ringraziarlo del coraggio e la concretezza nel portare avanti il dialogo e la conoscenza. Contro ogni forma di discriminazione religiosa.
Viterbo – La festa per la fine del Ramadan
“Stiamo celebrando la fine del mese di Ramadan – ha proseguito Mohamed Kdib -. Trenta giorni di digiuno. Una volta finito facciamo una festa. Il momento in cui si radunano tutti i musulmani. Un giorno di gioia. Perché è finito il mese e perché una volta nell’aldilà, Allah ci ricompenserà in Paradiso”.
Viterbo – La festa per la fine del Ramadan
Le scarpe si lasciano all’ingresso dei campetti. Il luogo è sacro. Il sindaco passa in mezzo alle persone, che lo accolgono e lo applaudono. E’ sincero, felice di far parte di questo momento. Resta più del dovuto. Ha altri impegni istituzionali, ma sta lì, anche per la foto di gruppo. Si intrattiene con tutti, chiunque gli chieda qualcosa. I bambini lo tirano per la giacca. Il momento è importante. Quello in cui non arrendersi. Guardando al futuro. Senza odi, frustrazioni, rancori. Senza indifferenza.
Viterbo – La festa per la fine del Ramadan
“Per me è un onore stare qui insieme a voi – ha sottolineato Arena parlando alle persone che aveva di fronte -. Voi siete una realtà nostra, locale. E dovete sempre di più cercare di coinvolgere gli abitanti di Viterbo. Siete brava gente che vuole contribuire a far crescere questa città. E voglio essere insieme a voi non solo oggi, ma anche per la giornata del sacrificio”. Altra fondamentale festa islamica.
Viterbo – La festa per la fine del Ramadan
Il mese è iniziato domenica 5 maggio e si è chiuso lunedì 3 giugno. Una trentina di giorni nel corso dei quali i musulmani si astengono dal consumo di cibi e bevande, dal fumare e dalla pratica di attività sessuali. I fedeli sono inoltri invitati all’astinenza da comportamenti peccaminosi come ad esempio i peccati di parola oppure le azioni violente, eccezion fatta per la legittima difesa. Cibo e bevande sono servite giornalmente prima dell’alba e dopo il tramonto in pasti chiamati rispettivamente suḥūr e ifṭār.
Durante questo periodo, il digiuno include infine la recita delle preghiere (Ṣalāt), la lettura del Corano e un crescente impegno nelle opere di bene e nella carità.
Buona festa di Eid. Buon fine Ramadan.
Daniele Camilli
Multimedia – Fotogallery: La festa la per fine del Ramadan – Video: La comunità islamica viterbese
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