Viterbo – Le porte d’ingresso alla città di Viterbo vanno di male in peggio. Lo scorso anno un’inchiesta di Tusciaweb ne aveva evidenziato lo stato di abbandono e di degrado. Un anno dopo non è stato fatto niente e le porte stanno sempre lì. Nelle stesse condizioni. Moribonde. A testimoniarlo, l’ennesimo giro lungo le mura. Assieme, in qualche modo, e in video, a Ivo il poeta. Porte antiche, quasi quando la città cui aprono. E si aprono non solo agli occhi di chi ci abita, ma ai turisti che da anni si cerca in qualche modo di attirare.
Le Porte di Viterbo sono in tutto 15. Un tempo erano 21. Sei sono scomparse. Quattro conservano ancora le porte in legno. Carmine, Faul, Porta romana e porta murata, San Leonardo, San Pietro e Porta della Verità.
Viterbo – Porta Romana
Porte in legno cui va messa mano. Sarebbero una copia di quelle antiche. Realizzate dopo la guerra da un vetrallese. Oggi, per come sono ridotte, andrebbero sostituite. Sembrano infatti marce. Su molte qualcuno, nel corso degli anni, ha tirato del colore, oggi sbiadito ma ben visibile. E a un anno dall’inchiesta di Tusciaweb, nonostante i buoni propositi, nessuno ha pensato di sistemarle.
Viterbo – Le porte a nord della città
Su diverse porte, specialmente Faul, Fiorentina e Romana, crescono da tempo piante e vegetazione. Con tanto di radici che si infilano nel peperino. A Porta Fiorentina si notano anche delle macchie bianche, in alto a destra. Alcune riportano anche dei graffiti, fatti con la bomboletta o la vernice. Qualcuna è addirittura storica, come quella che sta su Porta della Verità. Msi, in rosso, movimento sociale italiano, l’ex partito nato dall’esperienza della repubblica fascista di Salò durante la seconda guerra mondiale. Altre sono addirittura ricorrenti. Come la scritta “Iole”, che compare su diversi ingressi. Da anni, mai cancellata. Come se fosse un tratto identificativo della città. Su altre scritte, ad esempio Porta della Verità, c’hanno semplicemente messo una pezza, imbiancandole. Sempre a porta della Verità gli stemmi che stanno in alto sono imbracati, con una rete di ferro, per evitare che i piccioni vi si possano avventare. Tuttavia, gli stemmi sono neri e lerci per i gas di scarico delle macchine. Nessuno sembrerebbe averli mai puliti. Oppure, più semplicemente, pensato almeno di farlo.
Viterbo – Le porte a est della città
Per non parlare delle macchine. Laddove è possibile, basta pensare a porta San Leonardo o porta Fiorita, le persone parcheggiano fin sotto la porta. Come se nulla fosse. Contribuendo ad alimentare il degrado di uno dei più importanti biglietti da visita di Viterbo. L’ingresso alla città medievale.
Per non parlare poi dei pannelli turistici messi accanto alle porte. Avrebbero dovuto raccontare ai turisti cosa avrebbero trovato una volta passati sotto l’arco. Se ne salva soltanto uno. Quello di porta Fiorentina. Tutti gli altri sono arrugginiti. Illeggibili. E, francamente, a guardarli fanno anche un po’ schifo.
Viterbo – Le porte a sud della città
Due soltanto le eccezioni. Porta di Valle, vicino alla rotonda di valle Faul. E porta San Marco, lungo viale Raniero Capocci. Un gioiellino, che pochi conoscono. Tenuta meravigliosamente bene. Al punto che sembra di entrare in un’altra Viterbo. In entrambi i casi si tratta di porte dove non hanno accesso le macchine. E soprattutto, sono tenute su un palmo di mano dalle persone che ci abitano attorno.
Viterbo – Le porte a ovest della città
Tre porte, San Leonardo, Carmine e San Pietro, sono affrescate. Scene religiose, con angeli, santi, cristi e madonne. Tutti agonizzanti, o sul punto di scomparire per sempre. Semi distrutti. Divorati dal tempo e dal menefreghismo.
Daniele Camilli
Multimedia – Fotogallery: Le porte a nord – Le porte a est – Le porte a sud – Le porte a ovest – Il degrado delle porte nel 2018 – Video: Da porta Romana a porta Bove – Da porta Fiorentina a porta della Verità – L’inchiesta di Tusciaweb del 2018
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