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Viterbo - Trasporto 2019 - Il capofacchino Sandro Rossi alla prova generale dopo la lettera contro i vertici del Sodalizio - Il presidente onorario Lorenzo Celestini: "Le palle si rompono qui dentro e non nascondendosi dietro a una penna"
Viterbo – La prova generale dei facchini alla ex chiesa della Pace
Viterbo – La prova generale dei facchini alla ex chiesa della Pace
Viterbo – La prova generale dei facchini alla ex chiesa della Pace
Viterbo – La prova generale dei facchini alla ex chiesa della Pace
Viterbo – La prova generale dei facchini alla ex chiesa della Pace
Viterbo – “Chi vuole fischiarci lo faccia, noi gli manderemo baci, faremo un sorriso e andremo avanti, perché santa Rosa vorrebbe questo. Lei vorrebbe serenità, unità e compattezza. Sicurezza. Viterbo può stare tranquilla perché questa tradizione andrà avanti per sempre anche dopo queste nefandezze”. Manca poco al “Sollevate e fermi” e a richiamare all’unità a quell’essere tutti di un sentimento, dopo le polemiche di questi giorni per una lettera di tredici facchini contro i vertici del Sodalizio, ci ha pensato il capofacchino Sandro Rossi.
A due giorni dal 3 settembre stamani, all’ex chiesa della Pace, c’è stato il tradizionale incontro dei facchini di santa Rosa per distribuire ciuffi e spallette, definire la formazione, dare info tecniche e svelare le novità del trasporto di Gloria.
“Ultimamente – ha detto – mi avete visto moscio o titubante. Sono tornato di nuovo Sandro Rossi”. Parole che hanno fatto esplodere un lungo applauso da parte dei facchini.
“Da febbraio – ha continuato Rossi – le cose sono cambiate. C’è stata una rivoluzione nella formazione con l’inserimento di chi, per anni, ha atteso di fare un passo in più. Chi non sa portare la cassetta per bene, può fare tutti gli articoli che vuole, ma la macchina non la può portare. Non ci sono dubbi. Queste tredici persone, che hanno fatto la lettera e che non sono più facchini visto che solo uno ancora lo è ancora, fanno il nome di santa Rosa e della città ed è una cosa vergognosa. Loro, che, ripeto, non riescono a fare la prova che fate voi neanche in due o nemmeno se si mettono insieme, si mettono a fare atti vili e non verso di me o del presidente Mecarini o il vice Luigi Aspromonte, ma verso santa Rosa, la città e i viterbesi. Nascondersi dietro una penna senza venire a parlarne in assemblea, ci fa capire quanto sia difficile uscire con onore dal Sodalizio. Non ci riescono”.
Rossi dice di non voler entrare nel merito delle dichiarazioni e che a rammaricarlo è il fatto che “non se ne sia parlato in assemblea. Non risponderemo perché non possiamo scendere a queste bassezze e chi vuole fischiarci lo faccia, noi gli manderemo baci, faremo un sorriso e andremo avanti, perché santa Rosa vorrebbe questo. Lei vorrebbe serenità, unità e compattezza. Sicurezza. Viterbo può stare tranquilla perché questa tradizione andrà avanti per sempre anche dopo queste nefandezze”.
Ha detto ancora: “La forza, lo spirito e il coraggio che avete voi, certe persone non lo avevano. E questo è per chi si preoccupa di sapere chi porterà adesso la macchina. Dobbiamo dimostrare, anche a fronte di grandi cambiamenti, di poter fare un trasporto eccezionale. Esigo da voi non il massimo, di più. Ancora di più. Un passo di più e dovete farlo per voi, per sentirvi onorati per quello che avete fatto verso Santa Rosa, Viterbo e chi vi aspetta passare per la città. Non sono cose impossibili, se l’hanno fatto i 13, i 120 lo sapranno fare meglio”.
Nel dettaglio: “Faremo un giro di 3/4 a piazza del Comune per i facchini scomparsi in questo anno e l’altro sarà a piazza del Teatro per il maestro Zeffirelli che era molto affezionato alla nostra festa.
Nel Sodalizio non c’è una linea orizzontale in cui c’è chi viene prima o dopo, chi è più o meno forte, ma è un cerchio con tanti raggi che gira perfetto solo se tutti i raggi funzionano. Ognuno deve essere un piccolo raggio in questo cerchio che deve dare il massimo di sé”.
Il presidente del Sodalizio Massimo Mecarini, al suo fianco, ha fornito delle info tecniche sulle iniziative in programma da qui al trasporto, dando appuntamento alle 13 del tre al teatro dell’Unione per il giro delle sette chiese. “Dovrete presentarvi con la divisa che metterete a casa. E’ l’unica occasione in cui è ammesso farlo”, ha detto il presidente.
La polemica dei giorni scorsi non hanno lasciato indifferente il presidente onorario del Sodalizio, Lorenzo Celestini: “Sono giorni che non esco da casa – ha detto – perché la gente mi ferma e mi chiede spiegazioni per quello che sta accadendo. Io non le ho, ma credo che quella più vera sia l’immagine di voi qui, oggi. Questo essere tutti di un sentimento. Se si è stati o si è facchini si è consapevoli del fatto che le palle si rompono qui dentro e non lo si fa nascondendosi dietro a una penna. E’ una cosa che non accetto, specie se viene fatta a due giorni dal trasporto.
Qui non si celebra nulla se non la vita della città e la viterbesità. Non esiste che ci sono ex facchini che si adoperano a fare cene da una parte o altro. Questi non hanno mai voluto farne parte del Sodalizio, perché il Sodalizio è uno e il nostro grande Nello lo ha inventato. Evviva il Sodalizio sempre. Evviva santa Rosa”.
Il costruttore Vincenzo Fiorillo ha ricordato che questo, da contratto, dovrebbe essere per lui l’ultimo anno: “E’ d’obbligo un ringraziamento per quello che avete fatto per me, per i miei collaboratori e per la famiglia. Ci avete fatto sentire sicuri e realizzati dentro la mente e il corpo ogni volta che il tre settembre prendete in spalla la macchina. Infine, un in bocca al lupo ai nuovi entrati in questa grande famiglia, ma anche a chi ha lasciato e lo fa fatto dignitosamente per cui merita di essere ricordato per sempre”.
Raffaele Ascenzi ha detto di essere tornato indietro di qualche anno grazie alle parole e agli sguardi di Rossi: “Ho appreso di questa rivoluzione nella formazione e mi sono chiesto come avrei potuto reagire girandomi sotto la macchina senza vedere i volti dei facchini storici. Oggi sono certo che questa forza ed energia ci sarà perché dentro questa chiesa ho sentito un unico battito. So che saprete fare un trasporto eccezionale. Sono con voi e con chi è uscito perché sono fratelli facchini di santa Rosa. Riportiamo tutti qui dentro che è l’unico Sodalizio che esiste”.
Sono stati presentati i ragazzi entrati a far parte della squadra. Le “spine” che hanno anche cantato il tradizionale inno della festa.
In apertura ha portato il suo saluto anche il sindaco Giovanni Arena: “Vedo il capofacchino tranquillo che quella sera esploderà la sua concentrazione. Vi auguro una buona giornata e un grande trasporto”. Ma prima di congedarlo il capofacchino ha voluto dargli una rassicurazione chiedendo ai facchini: “semo tutti d’un sentimento?”. La risposta è stata a una sola e grande voce. Poi Rossi si è girato verso il sindaco per dirgli: “Chiaro?” E il primo cittadino gli ha scherzosamente risposto: “A Viterbo si direbbe, ce senti?”.
Lo stesso ha fatto col prefetto Giovanni Bruno, intervenuto per un saluto e per rassicurare sulle fiaccole a rischio crollo sul Duomo, annunciando per domani un sopralluogo coi vigili del fuoco. Inoltre il prefetto ha ricevuto la camicia e la fascia rossa per cui il tre vestirà i colori del Sodalizio, entrando a farne parte come socio sostenitore.
Antonio Maria Lanzetti ha portato il saluto dello staff medico e paramedico che si arricchisce di de figure femminili: Claudia Bracaglia e Veronica Mecarini.
Dopo ci si è spostati a san Sisto per gli aggiustamenti e i suggerimenti ai nuovi sotto la macchina.