Viterbo – “Scusate, ma mi avete dato i quiz con la risposta giusta segnalata da una freccetta”. Ad alzarsi in piedi è un candidato. E pare proprio sia andata così. Scatenando un piccolo, ma significativo putiferio tra tutti i concorrenti. Concorso pubblico indetto dal comune di Viterbo per 10 posti da vigile urbano, polizia locale che al momento può contare soltanto su una cinquantina di lavoratori e avrebbe bisogno di qualche rinforzo per poter gestire la propria presenza su tutto il territorio comunale.
Ieri mattina la prima prova del concorso, i test preselettivi. Tutti i candidati al palazzetto dello sport di Viterbo, il PalaMalé. Le domande presentate per il concorso sarebbero state in tutto 400, ma a presentarsi ai cancelli del palazzetto in via dei monti Cimini sono in 190. Alcuni vengono dal sud Italia. Diversi si sarebbero presentati davanti al palazzetto già alle 7 di mattina. L’ingresso è previsto per le 9. L’inizio della prova per le 11. La conclusione per mezzogiorno. Un’ora in tutto. I posti a disposizione per accedere alla fase successiva sono 100. Vengono distribuite le domande e, a un certo punto, il concorso è iniziato da pochissimi minuti, un candidato si alza in piedi sugli spalti e dà a tutti la notizia. La sua scheda ha già le risposte. A quel punto altre persone si alzano e dicono la stessa cosa. Una cinquantina di concorrenti, il 25% circa dei candidati presenti.
Cosa sarebbe successo? Per rispondere a questa domanda si deve partire dalla procedura concorsuale. C’è innanzitutto un database di 1000 quiz pubblicati già da un mese sul sito di una società che si è occupata proprio dei quiz. Quindi tutti i candidati sono potuti andare on line e, negli ultimi 30 giorni prima del concorso, esercitarsi.
Viterbo – La prima prova per il concorso da vigile urbano
Ieri mattina, la prima prova. La commissione chiamata a giudicare i candidati ha prima di tutto sorteggiato 180 domande, prendendole dai 1000 quiz già on line. Il sorteggio è avvenuto utilizzando un token per la sicurezza, vale a dire un dispositivo elettronico portatile di piccole dimensioni, che serve per sorteggiare a caso le domande. I 180 quiz selezionati dal token sono stati successivamente suddivisi in tre formulari da 60 domande ciascuno. A quel punto tre candidati sino stati chiamati per scegliere uno dei tre formulari. Tre buste con all’interno le domande. Una volta fatta la scelta, la società che si occupa dei quiz prende il formulario estratto e suddivide le domande in 4 serie, quattro gruppi, ciascuno con 60 domande. Per poi passare alle fotocopie dei fogli di ciascuna serie. Tante quanti sono i candidati presenti all’appello.
Viterbo – La prima prova per il concorso da vigile urbano
Soltanto che le domande, le stesse per ciascuno dei 4 gruppi, vengono però posizionate in modo diverso a seconda della serie. Questo per evitare che i candidati possano copiare oppure aiutarsi a vicenda. In che modo? Ad esempio, “mi dici per favore quale è la risposta giusta alla domanda numero 11?”. In un concorso dove c’è soltanto un’ora di tempo è francamente difficile chiedere al vicino “mi dici quale è risposta giusta alla domanda ‘quante sono le regioni italiane attraversate dal fiume Po?”. Elencandogli, magari, pure le risposte. Non c’è tempo. E quel che è peggio, si può essere scoperti all’istante. Quindi la cosa migliore sarebbe rispondere associando numero del quiz e numero della risposta. Ma proponendo quattro serie con le domande posizionate in modo diverso risulta veramente difficile perché la domanda numero 11, per continuare con l’esempio, è diversa rispetto al vicino di banco.
Il problema, da quanto si è appreso, pare sia nato con la serie numero 4. Una cinquantina di fotocopie, distribuite ad altrettanti candidati, con la risposta esatta segnata. I candidati, come già detto, se ne sarebbero accorti subito. A quel punto, la commissione di concorso ha bloccato tutto. Per decidere il da farsi.
Viterbo – La prima prova per il concorso da vigile urbano
Nel frattempo sembrerebbe però che qualcuno dei candidati abbia chiamato i carabinieri, arrivati all’istante ed entrati all’interno del palazzetto. Immediatamente dopo i carabinieri, anche la guardia di finanza, parte in borghese, parte in divisa. La prova era iniziata da pochissimi minuti. Subito dopo le 11 di mattina, dopo che i candidati, alle 9, avevano varcato i cancelli mettendosi a sedere. Qualcuno dei concorrenti avrebbe anche chiesto alla commissione di far passare tutte le persone presenti alla prova successiva, ricevendo subito in risposta un secco “no” da parte della commissione. Sembra inoltre che due candidati sarebbero usciti dal palazzetto per non rientrare più.
Carabinieri e finanza sarebbero semplicemente venuti a vedere cosa stava succedendo, parlando direttamente con la commissione che avrebbe spiegato tutto. Le forze dell’ordine avrebbero poi verbalizzato il tutto andandosene.
Viterbo – La prima prova per il concorso da vigile urbano
La commissione ha quindi ritirato tutti quanti i fogli, decidendo di fare lo stesso la prova come previsto. Riscrivendo daccapo il formulario sbagliato scelto in precedenza. E individuando 60 nuove domande, diverse rispetto a quelle selezionate in precedenza. Sempre tra i 1000 quiz già pubblicati on line e sempre con il token. Ovviamente senza la freccetta che suggeriva la risposta giusta. Domande che hanno dato vita di nuovo a 4 serie con i quiz posizionati in maniera differente da una serie all’altra.
Viterbo – La prima prova per il concorso da vigile urbano
Sarebbe tuttavia sorto un altro problema. Quello dei codici a barre. Cosa che avrebbe fatto perdere ancora più tempo. Va ricordato infatti che alcuni candidati vengono non solo da province, ma addirittura da regioni diverse. Con la necessità di riprendere il treno e tornare a casa in tempo.
I questionari sono infatti anonimi. Il concorrente non può scrivere nome e cognome sopra il proprio. Questo per evitare possibili brogli. Ed è per questo che ad ogni foglio viene associato un codice a barre, identificativo del candidato. Soltanto che, chi ritira i questionari compilati e la stessa commissione che li riceve, una volta mischiati non sa a quale nome possano corrispondere.
Viterbo – La prima prova per il concorso da vigile urbano
I codici a barre sarebbero stati due per ogni candidato. Uno a disposizione della commissione, l’altro appiccicato sul questionario dato al candidato. Pertanto, dovendo buttare via di netto tutti i fogli distribuiti, la società che si occupa dei quiz ha dovuto per forza di cose ristampare 190 codici distribuendo di nuovo i questionari. Cosa che avrebbe allungato i tempi. Tant’è vero che il concorso che avrebbe dovuto iniziare alle 11 per concludersi un’ora dopo, ha di fatto preso avvio alle 13,15 per chiudersi alle 14,15.
Le risposte sono state corrette subito dopo. In che modo? Passandole su uno scanner che a sua volta dice alla commissione quali sono le risposte giuste e i 100 questionari che hanno superato la prova. Solo a quel punto, una volta che lo scanner ha stabilito chi sono i 100 più bravi degli altri, il codice a barre viene finalmente associato a un nome e un cognome.
Viterbo – La prima prova per il concorso da vigile urbano
Perché, allora, se tutto avviene in formato elettronico, ci sarebbe stato bisogno di stampare anche una copia cartacea del questionario con le risposte giuste finito poi nelle mani di una cinquantina di candidati? Pare per facilitare il lavoro della commissione che così può fare ulteriori controlli incrociando i dati che escono dallo scanner con quelli contenuti nel foglio con le risposte giuste, il cosiddetto “correttore”. Insomma, quella che sembrerebbe essere una specie di cortesia. Soltanto che il correttore è poi finito nelle mani di alcuni candidati.
Daniele Camilli
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