Padova – Primo morto per il coronavirus in Italia. Adriano Trevisan, di 78 anni, è spirato all’ospedale di Padova. Era ricoverato insieme con un’altra persona positiva al virus. Ex titolare di una piccola impresa edile, Trevisan aveva tre figli, una delle quali, Vanessa, era stata sindaco di Vo’ Euganeo di dove sono originari.
Trevisan, ricoverato già da una decina di giorni per precedenti patologie, è morto all’ospedale di Schiavonia in provincia di Padova.
Il governatore Zaia del Veneto: “Non c’è stato neppure il tempo per poterlo trasferire”.
“Siamo preoccupati, ho parlato col sindaco di Vò Euganeo per adottare tutte le misure: chiusura delle scuole, degli esercizi commerciali, cercando di ricostruire tutte le attività sociali e i contatti che queste persone hanno avuto per capire qual è il livello di cordone sanitario da mettere in atto – ha detto Zaia -. Non bisogna diffondere il panico ma prima regola è l’isolamento. I contagiati hanno avuto contatti in loco, non sono andati in Cina, non sono il classico ‘caso sospetto’. Lavoriamo anche sul fronte dell’eventuale necessità di una struttura per eventuali contagiati, perché non sappiamo qual è l’entità della diffusione del virus”.
29 sono i contagiati dal coronavirus in Lombardia e in Veneto e tre nel Lazio. Per un totale di 32, di cui uno morto. Adriano Trevisan che non ce l’ha fatta. Sono centinaia le persone che hanno avuto contatti diretti con i contagiati e sono in attesa di conoscere i risultati dei test e più di 50mila cittadini in dieci comuni in provincia di Lodi sono praticamente in quarantena a casa loro.
“Abbiamo preso tutte le misure e siamo disponibili a valutarne ulteriori, se necessarie – ha spiegato il premier Giuseppe Conte al termine della riunione straordinaria alla protezione civile -. Rassicuriamo tutta la popolazione momento abbiamo messo in quarantena tutte le persone che sono venute in contatto con i casi certificati positivi”.
“Siamo convinti che il servizio sanitario nazionale sia all’altezza di questa sfida – ha aggiunto ministro della Salute Roberto Speranza, che ha partecipato alla riunione straordinaria alla protezione civile -. Abbiamo fatto un lavoro di screening molto accurato, per selezionare uno ad uno i contatti stretti di queste persone li stiamo verificando uno ad uno con i tamponi e pensiamo che questa sia la modalità più efficace per contenere l’avanzamento del virus”.
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