Viterbo – “Se l’emergenza continua con questi ritmi ancora per venti-trenta giorni, siamo nelle mani del buon Dio”. Si riassume con questa frase tutta la preoccupazione per l’emergenza Coronavirus del presidente di Federlazio Viterbo, Giovanni Calisti. Che però conserva anche una dose di “inguaribile ottimismo per il futuro”.
Come sta reagendo il tessuto economico della Tuscia in questi giorni di crisi?
“Per il momento conosco con certezza solo la situazione del settore ceramico, cioè quello dove lavoro io. Da quello che mi risulta parlando anche con altri amici imprenditori, c’è stato un calo del fatturato del 30% in 15 giorni”.
È un calo generalizzato o è concentrato solo sul mercato nazionale?
“Il mercato italiano è praticamente paralizzato e anche all’estero stiamo registrando contrazioni su Germania, Francia e ancora di più sull’extraeuropeo. Ancora un mese così e arriveremo all’immobilità totale, so che alcuni colleghi stanno già pensando di ricorrere alla cassa integrazione. D’altronde è comprensibile: visto il clima d’incertezza che c’è, non si muove nulla”.
Quali contromisure sta predisponendo Federlazio?
“Nei prossimi giorni terremo una conference call con tutti gli associati per fare il punto della situazione. Anche per cercare di chiarire alcuni punti elencati nei decreti restrittivi emanati dalle autorità, come per esempio il trasporto delle merci da e per le zone rosse”.
Crede che la gravità della situazione dipenda anche da un fattore emotivo?
“Senza dubbio siamo di fronte a un fenomeno senza precedenti e questo produce un senso di agitazione generale. Non è per niente facile agire e prendere decisioni in preda all’emotività, anche perché da un momento all’altro può succedere qualcosa che cambia le carte in tavola”.
Quanto sarà importante l’aiuto dello Stato per ripartire dopo la crisi?
“Fondamentale. Quello che stiamo perdendo in questi giorni ormai è andato, però dopo bisognerà ripartire subito al massimo, quindi lo Stato dovrà intervenire in maniera corposa per rimettere in moto l’intero tessuto economico. Ma per il momento è chiaro che viene prima la salute pubblica, bisogna solo sperare che l’emergenza finisca presto”.
Lei personalmente come sta vivendo i giorni del Coronavirus?
“Continuo a lavorare, naturalmente con tutte le precauzioni del caso. Sono un inguaribile ottimista, come un po’ tutti gli imprenditori, e quindi sono convinto che usciremo dalla tempesta più forti. Anzi, dopo quest’emergenza potremmo avere l’occasione per ricostruire un sistema economico più efficace, magari anche con l’aiuto dell’Europa”.
Alessandro Castellani
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