Bolsena – (r.s.) – L’ultima volta che Anna Maria Biancalana, la donna di Bolsena morta dopo essere risultata positiva al Covid-19, è uscita di casa è stato sabato 7 marzo. Pochissimi minuti. Il tempo necessario per fare la spesa, per lei e per il marito. Martedì 10 ha una visita all’ospedale di Acquapendente. Sembrerebbe per fare una radiografia. E sembrerebbe che avesse dei leggerissimi sintomi influenzali. Lì avrebbe un’insufficienza cardiaca. Ma perché? Ha 79 anni, ma non avrebbe malattie né avrebbe mai sofferto di cuore. O almeno così credeva.
All’ospedale di Acquapendente la ricoverano. Giovedì 12 marzo la trasferiscono a Belcolle, nel reparto di malattie infettive. Tenuta in osservazione, venerdì viene sottoposta al tampone per il Coronavirus. Sabato mattina il responso: positivo. Nel pomeriggio parla con il marito, i figli e i nipoti. Sta bene, dice solo di essere un po’ stanca. Poi il repentino peggioramento, e intorno alle 20 la morte. “Ha avuto un arresto cardiocircolatorio”, spiega il sindaco di Bolsena Paolo Dottarelli.
Ma come ha contratto il virus la signora Anna Maria? La Asl sta cercando di capirlo. E se lo stanno chiedendo anche i suoi familiari, ora in quarantena come da protocollo. In paese tutti conoscevano “Annarella”. E tutti la descrivono come una donna apprezzata e stimata, che usciva di casa solo per andare a fare la spesa e per la messa della domenica. E ultimamente neppure, viste le restrizioni. Praticamente tutto il suo tempo lo trascorreva solo con i parenti, alcuni dei quali sarebbero stati sottoposti al tampone. E il test viene fatto soprattutto a chi ha dei sintomi sospetti.
Bolsena si è stratta al dolore di questa famiglia. Una famiglia scossa da una morte così inaspettata e turbata dall’impossibilità di poter vedere e accarezzare per l’ultima volta la salma di questa moglie, madre e nonna di tanti nipoti. La signora Anna Maria è morta in isolamento. Per questa mattina è prevista una preghiera, la benedizione del feretro e la sepoltura nel cimitero del paese. Il Covid-19 ha ridotto a questo l’ultimo saluto. Non si celebrano più i funerali in chiesa, sono state sospese le camere ardenti, le messe, i commiati. Ma la famiglia della signora Anna Maria piange e soffre più sola delle altre. È in quarantena, e non può abbracciarsi né baciarsi. Non ha nessuna spalla a cui aggrapparsi. Non ha mani da stringere per rendere meno insopportabile il dolore. E non può partecipare neppure a ciò che resta della cerimonia funebre. Un ulteriore nodo in gola, dover rimanere chiusi nella propria sofferenza.
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