Viterbo – (s.s.) – “La mia passione per il calcio è nata dalla passione per il calcio di mio padre”.
Inizia così la video intervista a Oliver Urso, primo calciatore della Viterbese a rispondere da casa alle domande dei tifosi.
Tante le questioni sollevate dai supporter al centrocampista cresciuto nel Cesena e approdato nel Lazio in estate, dopo una stagione tra Pro Piacenza e Forlì.
Viterbo per lui è vicino casa ed è proprio questo uno degli altri temi della “conferenza stampa” a distanza, organizzata dall’ufficio stampa gialloblù tramite i social.
“Mi trovo molto bene per una serie di motivi – prosegue Urso –. Ho casa vicino e posso stare con la mia famiglia tutti i giorni, cosa che nel calcio di solito viene sacrificata e per questo e mi sento fortunato. Inoltre gli allenamenti sono molto validi e per un ragazzo come me che vuole e deve migliorare tanto è una cosa importante. Il gruppo, poi, è davvero bello e mi trovo bene con tanti compagni sia giovani che grandi. Non è una cosa scontata“.
Tra gli altri temi trattati anche l’isolamento per via del Coronavirus, che ha sconvolto la vita un po’ a tutti.
“In questo periodo non ci sono tante cose da fare – prosegue il calciatore -. Io mi alleno, sto con la famiglia, sento la mia ragazza che purtroppo è lontana e gioco online a Call of Duty. A chi mi ispiro? A nessuno, cerco di prendere spunto dai compagni di squadra“.
Infine la domanda “del cuore”. Fatta da uno dei migliori amici del giocatore e che riguarda il gol più bello segnato nelle giovanili.
“E’ il rigore che mi ha permesso di fare tripletta contro il Milan – conclude Urso –. Giocavo negli Allievi nazionali del Cesena ed essendo milanista è stato molto bello. Era la quinta giornata di campionato ed eravamo a punteggio pieno avendo già giocato contro Milan, Inter e Atalanta che erano le squadre più blasonate. Una gran soddisfazione”.
Samuele Sansonetti
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