Buenos Aires - Confinamento solo per due città, ma ovunque vige il distanziamento sociale - Si lavora intanto al piano vaccini
di Barbara Bianchi
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 Buenos Aires |
Buenos Aires – I contagi costantemente in calo registrati per tutto il mese di novembre in Argentina fanno sperare che il picco dell’ondata di Covid-19 che ha investito il paese da giugno sia ormai alle spalle. E l’annuncio della fine del lockdown su tutto il territorio nazionale ne è il principale riflesso.
Confinamento finito, dunque, tranne che in due città, come spiega il presidente Alberto Fernández che sottolinea come “grazie ai positivi risultati ottenuti con le misure di contrasto della pandemia da Coronavirus, l’Argentina esce da oggi (ieri, ndr) dalle misure di confinamento, adottando però ovunque unicamente un meccanismo di distanziamento sociale preventivo obbligatorio”. Che durerà fino almeno al 20 dicembre prossimo.
Le più rigide restrizioni resteranno ancora a Bariloche, a Río Negro, e Puerto Deseado, a Santa Cruz, dove per il momento “la situazione non è migliorata abbastanza” da allentare le misure. Ma, ha proseguito il presidente mostrando ottimismo, “stiamo entrando in una nuova fase”.
L’Argentina, dall’inizio della pandemia, ha registrato oltre un milione e 300mila contagi e circa 40mila morti, raggiungendo il picco della curva epidemiologica a metà ottobre, quando in un solo giorno, in accordo ai dati diffusi dall’Organizzazione mondiale della sanità, c’è stato un incremento percentuale del 44,32 per cento.
I dati Covid-19 in Argentina diffusi dall’Organizzazione mondiale della sanità
Negli ultimi sette giorni, il trend è visibilmente in miglioramento. I casi sono in calo e l’incidenza dei contagi si attesta su un -22,98 punti percentuale.
A preoccupare al momento, sono però gli assembramenti e le adunate che si sono venute a creare per la morte di Diego Armando Maradona lo scorso 25 novembre. Moltissime persone si sono riversate nella capitale argentina per rendere omaggio all’ex numero 10 della nazionale e del Napoli nel giorno della sua scomparsa e nei giorni successivi, compreso quello del funerale. Folle oceaniche che potrebbero, tra qualche tempo, tradursi in un nuovo picco di contagi.
La folla ai funerali di Diego Armando Maradona
Sul fronte vaccini, il presidente Alberto Fernández ha spiegato come al governo siano al lavoro per “vaccinare tutte le persone a rischio tra gennaio e febbraio”. “Siamo in trattative per acquistare vaccini che sarebbero disponibili a marzo, e stiamo lavorando a pieno ritmo con la Russia in modo che tra gennaio e febbraio possiamo vaccinare circa 10 milioni di argentini”, ha aggiunto. “Il numero totale di persone che dovremmo vaccinare tra gennaio e marzo è di 13 milioni di persone, ovvero circa il 25% degli abitanti dell’Argentina.
Barbara Bianchi
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