Viterbo – Fa male, Marco, vederti lì. Uomo, amico, compagno. Fratello. Cittadino più di chiunque altro. E fa male. Veramente tanto.
Inaspettato. Straziante. Doloroso. “Sei stato un maestro di vita”, come ha detto don Luca Scuderi. Ieri, dall’altare. Giustamente. Perché giustizia e salvazione, come insegna San Paolo, letto ieri, prima dell’omelia, durante i tuoi funerali, sono, alla fine, le sole cose che restano.
Viterbo – I funerali di Marco Olimpieri
Ieri i funerali di Marco Olimpieri. Alla chiesa della Sacra famiglia. Tra Carmine e Salamaro. Dove Marco è vissuto. Quartieri poco fuori le mura. Una delle prime periferie cittadine. Tra case basse, popolari e le villette a schiera della classe media.
E con la chiesa di don Luca, che ieri, assieme a don Dante, ha celebrato i funerali, a far da confine.
“Quando ho saputo la notizia di Marco, sono rimasto sbigottito – ha esordito il sacerdote della Sacra famiglia -. All’agenzia funebre che mi ha avvertito ho chiesto più volte di ripetere il nome. Marco era al centro della nostra società, della nostra Viterbo. Questa è l’immagine che mi porto nel cuore. Marco è stato un maestro di vita”.
In chiesa, con i familiari e i fratelli di Marco, ci sono associazioni, artisti, giornalisti, il sindaco di Viterbo Giovanni Arena. Tutte le persone che lo hanno conosciuto e amato.
Marco Olimpieri
Marco Olimpieri ha vissuto 45 anni. Intensamente, nonostante le difficoltà dovute alla disabilità. Un militante, un testimone. Appassionato di sport, musica e radio. Candidato alle elezioni comunali nel 2013. Una campagna elettorale da protagonista.
“Ci sono tanti che di fronte alle difficoltà si arrendono – ha proseguito don Luca -. Marco invece ha voluto sempre vivere attraverso le sue qualità e la sua voglia di cambiare il mondo. Marco ha voluto lasciare un segno, anche attraverso la sua disabilità. Per far capire a tutti le difficoltà di chi vive quella situazione. Marco non è stato lì a lamentarsi. Marco ha vissuto per cambiare la realtà della nostra città. E tanti hanno trovato forza e stimolo dal suo esempio. Dall’aver lui stesso abbattuto le barriere, raggiungendo tanti obiettivi”.
Viterbo – Don Dante (sinistra) e don Luca
Marco lo incontravi ovunque. Ed è vero, come ha detto don Luca, “che da oggi il centro storico di Viterbo sarà vuoto senza di lui”. Marco stava dappertutto. A San Pellegrino, piazza delle erbe, San Faustino. Una sentinella, perché, poi, quello che non gli piaceva lo segnalava. In prima persona. Intelligente e coraggioso. Ironico e sincero. Temerario. Una volta, anni fa, andò a censire di persona tutte le barriere architettoniche tra Porta romana e Porta fiorentina, documentandole una ad una. Un dossier che poi consegnò al sindaco di allora.
Viterbo – I funerali di Marco Olimpieri
Quando Marco, ieri mattina, è uscito dalla chiesa della Sacra famiglia, nel quartiere non volava una mosca. Infine, l’applauso di chi c’era. Lunghissimo. Il corteo che lo ha accompagnato.
“La vita ha senso quando è una vita donata – ha concluso l’omelia don Luca -. E la vita di Marco resta un segno indelebile nel cuore di chi lo ha incontrato e conosciuto. Il suo sorriso mancherà a molti. E noi saremo sempre allievi del suo essere maestro”.
Daniele Camilli
Multimedia: Fotocronaca: I funerali di Marco Olimpieri – Video: Il ricordo di don Luca Scuderi
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