Soriano nel Cimino – La Torre a Chia di Pier Paolo Pasolini va restituita alla collettività. Destinata ad essere “casa per scrittori, poeti, registi ‘contro’: artisti privi di mezzi, e in contrasto col potere dei loro paesi; in contrasto col sistema”. A lanciare la proposta sulle colonne del Fatto quotidiano è lo storico dell’arte Tomaso Montanari.
“Una commissione, libera dalla politica – prosegue Montanari – potrebbe selezionare ogni anno uno di costoro, permettendogli di abitare e scrivere in quel luogo, magnifico per storia e natura, in cui ancora aleggia un grande spirito profetico”.
Chia – La torre di Pasolini
La Torre di Pasolini, dove lo scrittore ha passato i suoi ultimissimi anni di vita, scrivendo il romanzo Petrolio e diverse tra le più importanti Lettere luterane, è stata messa in vendita dai proprietari. Per 800 mila euro. provocando una reazione, forte, da parte di tutto il mondo intellettuale e politico. Al punto che la regione del presidente Nicola Zingaretti è intenzionata a farsi carico della questione e a “valorizzare” l’intero complesso.
Tomaso Montanari
Montanari è tuttavia contrario a fare della Torre un museo. “Immaginare – scrive lo storico dell’arte sul Fatto – che anche quella casa – quelle mura antiche che hanno visto lo sprigionarsi, e il fissarsi su carta, dei pensieri più ribelli, più felicemente sovversivi e più profetici dell’Italia del secondo Novecento – possa diventare un ‘museo’ come si intende oggi, e cioè non un luogo di ricerca e di condivisione della conoscenza, ma un’esposizione di oggetti preceduta da una biglietteria e seguita da un bookshop (rigorosamente detto in inglese, per non dispiacere agli stakeholders): immaginare tutto questo fa venire i brividi lungo la schiena”.
“E, allora, cosa farne? – si domanda Montanari – Come restituire questo luogo alla collettività? Credo che una destinazione felice potrebbe essere quella di ‘casa’ per scrittori, poeti, registi ‘contro’: artisti privi di mezzi, e in contrasto col potere dei loro paesi; in contrasto col sistema. Una commissione, libera dalla politica, potrebbe selezionare ogni anno uno di costoro, permettendogli di abitare e scrivere in quel luogo, magnifico per storia e natura, in cui ancora aleggia un grande spirito profetico. Più che dell’ennesimo ‘museo’, credo che il ‘progresso spirituale della società’ di cui parla la Costituzione (articolo 4) abbia bisogno di voci, scritti, poesie, film eretici come quelli di Pasolini. Se la Torre di Chia ci aiutasse ad averne ancora, sarebbe ‘nostra’ anche senza poterla visitare. Anche senza trasformarla nell’ennesima attrazione turistica”.
Pier Paolo Pasolini
Infine, il perché della contrarietà di Montanari a trasformare la Torre a Chia di Pier Paolo Pasolini in un museo. “Oggi la ‘valorizzazione’ dei musei è esattamente il processo che riduce – anche lì, anche nella cultura – i cittadini a clienti, le donne e gli uomini a destinatari di un marketing, ad acquirenti di una cultura che non è più liberazione, ma invece proprio un fattore di ‘deterioramento antropologico e civile'”.
Daniele Camilli
Multimedia: La Torre di Pier Paolo Pasolini – Pier Paolo Pasolini nella casa studio di Chia – Video: La casa dove Pasolini visse i suoi ultimi anni
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