Roma – Salgono ancora i soldi destinati alla sanità all’interno del Recovery Plan, messo a punto dal governo. Dall’iniziale cifra di 8 miliardi, passando poi per il doppio, alla fine le risorse ammonterebbero a 19,7 miliardi di euro. È quanto si evince dalle tabelle allegate alla bozza. Una parte dei fondi sarà utilizzata per “potenziare e riorientare il sistema sanitario nazionale verso un modello incentrato sui territori e sulle reti di assistenza socio-sanitaria”. Il restante, oltre la metà, servirà “a rafforzare i sistemi informativi sanitari e gli strumenti digitali”.
Giuseppe Conte
Della nuova bozza aggiornata del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che riguarda l’impiego e l’investimento di oltre 200 miliardi di euro, si dovrebbe tornare a discutere questa sera, alle ore 18, quando è prevista la riunione del premier Giuseppe Conte con i capi delegazione di maggioranza.
La quota della parte investimenti per il Sud, trasversale a tutte le missioni e i progetti previsto dal Piano Recovery del governo italiano, ammonta al 50 per cento. E’ questo il calcolo fatto dalle valutazioni congiunte del ministero dell’Economia e del ministero per il Sud e la coesione territoriale. Donne, giovani e Sud sono “priorità trasversali” del Piano di ripresa e resilienza: si legge nelle linee guida.
Nel testo elaborato dal governo ben 68,9 miliardi sono destinati a “Rivoluzione verde e transizione ecologica”. “La prima componente, Agricoltura Sostenibile ed Economia Circolare – si legge nel testo inviato alle forze di maggioranza -, si articola su due linee progettuali. La prima punta a conseguire una filiera agroalimentare sostenibile, migliorare la competitività delle aziende agricole e le loro prestazioni climatico-ambientali, a potenziare le infrastrutture della logistica del comparto. La seconda linea punta alla realizzazione di nuovi impianti, in particolare nelle grandi aree metropolitane del Centro e Sud Italia, per la valorizzazione dei rifiuti al fine del completamento del ciclo e all’ammodernamento di quelli esistenti in linea col Piano d’azione europeo per l’economia circolare”.
Salgono a 32 miliardi le risorse stanziate da Recovery Plan per le “Infrastrutture per una mobilità sostenibile”. Nello specifico, si tratta di 28,3 miliardi per la prima componente, Alta velocità di rete e manutenzione stradale 4.0, e 3,7 miliardi per la seconda componente, Intermodalità e logistica integrata.
A Istruzione e Ricerca, andranno 27,9 miliardi di euro. Le risorse sono divise in due componenti: il “Potenziamento delle competenze e diritto allo studio” e “Dalla ricerca a’impresa”.
Sono più che raddoppiati i fondi destinati al turismo dal Recovery Plan. Lo stanziamento totale per la componente Turismo e cultura ammonta a 8 miliardi, più del doppio rispetto ai 3,5 miliardi della bozza del piano del 30 dicembre.
Alla “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura” saranno destinati complessivamente 45,9 miliardi. Si articola in tre componenti: “digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella pubblica amministrazione” che potrà contare su 11,3 miliardi, “digitalizzazione, ricerca e sviluppo e innovazione del sistema produttivo”, con una dotazione di circa 26,6 miliardi, e “turismo e cultura” con 8 miliardi. Questa voce è “significativamente rafforzata” rispetto alla dotazione precedente di circa 3 miliardi.
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