Ventenne egiziano suicida in cella, si indaga anche per tortura e omicidio colposo
Viterbo – “Non doveva stare a Mammagialla ma in un carcere minorile, Hassan Sharaf”, dicono gli avvocati di parte civile della mamma Aida, 48 anni, della sorella, del cugino e della ong egiziana “Moltaquael Heval” che fin dal principio ha seguito il caso, di cui si è occupato anche il garante per i detenuti del Lazio. Adesso che il fascicolo per istigazione al suicidio è passato alla procura generale si indaga anche per tortura e omicidio colposo.
Articoli: Caso Hassan Sharaf, il fascicolo per istigazione al suicidio passa alla procura generale di Roma – Detenuto egiziano suicida in cella, duro attacco al carcere di Mammagialla
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