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 Angelo Giuliani  Giuseppe Fraticelli |
Orte – (a.c.) – Tutto e il contrario di tutto, come al solito. Salvo rinvii dovuti all’emergenza Covid, mancano appena quattro mesi alle nuove elezioni comunali di Orte e il sottobosco politico brulica d’incontri, scontri, nomi e veti. Anche se ancora nessuno è uscito allo scoperto.
Da Orizzonte comune, la coalizione di maggioranza di centrodestra, si attende la conferma di Angelo Giuliani alla guida dello schieramento. Una conferma che, però, appare meno scontata del previsto.
Il sindaco è pronto a ricandidarsi, ma la sua proposta di “patto per la città” deve trovare la quadra fra le varie anime di Orizzonte comune, compresi i due partiti che nel frattempo si sono formati all’interno del gruppo: Fratelli d’Italia, guidato dall’assessore ai Lavori pubblici Diego Bacchiocchi, e la Lega, che addirittura conta un consigliere in maggioranza (Enrico Delle Macchie) e uno passato in minoranza (Marco Tofone) e che in molte occasioni ha espresso giudizi fortemente critici verso Giuliani.
Un pezzo di Orizzonte comune su cui sicuramente il sindaco non potrà contare è quello che sostiene Mariastella Fuselli. L’ex vicesindaca e assessora all’Istruzione è uscita dalla maggioranza lo scorso settembre, in aspra polemica proprio con Giuliani, e non sembra avere alcuna intenzione di ricucire lo strappo.
In area centrodestra, quindi, si ragiona anche su possibili candidature alternative, nel caso in cui il sindaco uscente non dovesse riuscire nell’impresa di tenere nuovamente compatta la coalizione.
In questo senso, soprattutto negli ambienti vicini a Forza Italia pare aver preso quota il nome di Giuseppe Fraticelli, ex assessore comunale e provinciale, fresco di dimissioni dal cda della Talete. Ma al momento non c’è niente di più concreto di una semplice voce di corridoio, anche perché lo stesso Fraticelli non ha mai manifestato pubblicamente l’intenzione di spendersi per la corsa a palazzo Nuzzi.
D’altronde, l’incertezza provocata dalla pandemia di Covid suggerisce prudenza agli attori in campo: un rinvio delle elezioni (tutt’altro che improbabile) significherebbe altri mesi di tempo per imbastire trattative che gli annunci prematuri potrebbero invece bruciare. Per questo tutti attendono in uno stallo alla messicana che, però, potrebbe finire da un momento all’altro.