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Civita Castellana – Riceviamo e pubblichiamo – A proposito della mappa dei siti potenzialmente idonei ad ospitare il deposito nazionale per i rifiuti radioattivi a bassa e media attività, materiali radioattivi prodotti dallo smantellamento degli impianti nucleari e dalla quotidiana attività di medicina nucleare, industria e ricerca, redatta dalla Società pubblica di gestione del nucleare (Sogin), secondo la Sezione ANPI Carla Capponi di Civita Castellana, serve chiarezza e senso di comunità nazionale.
Preoccupa il fatto che la carta, con acronimo Cnapi (Carta nazionale delle aree più idonee), viene pubblicata ora, in piena pandemia, a circa cinque (5) anni dalla sua realizzazione. Per tutti questi anni è stata chiusa nei cassetti dei vari governi (Segreto di Stato?).
Se da una parte va dato merito all’attuale Governo di avere compiuto questo atto dovuto, la cui realizzazione in concreto è prevista da un Decreto del 2010, dall’altra è sbagliato il periodo, perché la situazione pandemicanon consentirà di realizzare gli approfondimenti dovuti, i confronti e la partecipazione necessaria per farescelte consapevoli e responsabili. E’ un provvedimento atteso da tempo e sollecitato anche da associazioniambientaliste, che dovrebbe consentire di dare avvio ad un processo partecipativo pubblico e trasparente al termine del quale dovrebbe scaturire la scelta dei siti più idonei e che non arrechino danno al territorio eall’ambiente. Sappiamo che è prevista una consultazione con le Istituzioni territoriali. Viene pubblicata oraper limitare il dibattito democratico e partecipato su un problema di tale importanza?
I siti indicati nella Carta sono 67 selezionati, di cui 22 della provincia di Viterbo. Sono stati selezionati sullabase delle linee guide dettate dall’Istituto per la protezione dell’ambiente (Ipsra)– assenza di sismicità, basso rischio idrogeologico e bassa densità demografica.
E’ appena il caso di ricordare che legando strettamente l’articolo 9 della Costituzione e la tutela del paesaggio all’articolo 32, riguardante la tutela della salute, la giurisprudenza costituzionale ha riconosciuto il diritto aun ambiente salubre. E’ in questo contesto che la sezione ANPI di Civita Castellana muove le proprieconsiderazioni.
Fatte le premesse necessarie la sezione ANPI Carla Capponi sollecita le istituzioni territoriali ad aprire un grande coinvolgimento deicCittadini e di tutte le associazioni per addivenire a scelte consapevoli, partecipate e responsabili, evitando prese di posizioni aprioristiche e prive di argomentazioni, che favorirebbero chi non vuole che si adottino scelte responsabili ed appunto partecipate.
Non siamo pregiudizialmente contrari alla ipotesi dei siti individuati ma abbiamo fondate e plausibili ragioni per esprimere i nostri dubbi e le nostre riserve, che vorremmo che siano prese in considerazione a partire dai fattori ambientali, non solo quelli indicati dall’Ipsra, ma che si consideri i troppi rischi per la salute già presenti e che in questo territorio c’è una incontrollata coltivazione di nocciole, l’uso dei fitofarmaci, ettari di fotovoltaici, arsenico nell’acqua sopra i valori tollerati ed un terreno prevalentemente tufaceo di origine vulcanico in cui se registra una forte presenza di Radon.
Sostanzialmente chiediamo sia fatta una valutazione sulle caratteristiche socio-ambientale del territorio. Così come è fondamentale che siano soddisfatti tutti i più avanzati standard di sicurezza e di trasparenza.
La Sezione ANPI Carla Capponi di Civita Castellana