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Valentano – Riceviamo e pubblichiamo – Apprendo con preoccupazione della decisione di Sogin di prefigurare alcune aree del Viterbese come prossimi depositi nazionali, di scorie nucleari e siti di stoccaggio.
Una notizia allarmante che, qualora trovasse concreta attuazione, condurrebbe alla trasformazione irreversibile di un territorio a vocazione prettamente agricola e dalle rinomate eccellenze produttive, che ha già ampiamente fornito il suo contributo alle cause energetiche ed alle esigenze in materia di rifiuti dell’intera regione e non merita certo oggi ulteriori violenze.
Come delegato in materia urbanistica e lavori pubblici per Anci Lazio sono personalmente vicino e a disposizione dei sindaci e dei cittadini di Montalto di Castro, Ischia di Castro, Canino, Tuscania, Tarquinia ma anche Vignanello, Gallese e Corchiano, città indicate malauguratamente come possibili siti che potrebbero, in virtù di logiche opache, ospitare 78mila metri cubi di rifiuti radioattivi a bassa e media entità, oltre 17mila metri cubi di rifiuti ad alta intensità. Una prefigurazione da scongiurare con forza.
Tutte le istituzioni sono in tal senso a fianco dei comuni del Viterbese, nell’auspicio che questa decisione possa essere ben presto considerata reversibile e che la Tuscia non diventi mai la pattumiera d’Italia.
Stefano Bigiotti
Delegato Anci Lazio – Urbanistica e lavori pubblici