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Montalto di Castro – Riceviamo e pubblichiamo – Viaggiando lungo la strada statale Aurelia è sufficiente girare lo sguardo verso il mare per vedere quanto Montalto ha subito in termini di stupro ambientale.
Quarant’anni, sembrano tanti, la centrale nucleare Alessandro Volta ci veniva partorita in casa, l’impatto sul nostro territorio e sulla nostra comunità fu violento, seguì un tentativo di industrializzazione, poi i fotovoltaici, ettari ed ettari di pannelli, energia pulita, costruiti su terreni agricoli altamente produttivi.
Oggi siamo di nuovo candidati, questa volta ad accogliere spazzatura radioattiva. La nostra associazione dice “No, basta!”. Abbiamo servito l’Italia quando ci è stato chiesto, siamo parte di essa, vogliamo dire la nostra.
Più di mezzo secolo fa, a seguito della riforma agraria siamo venuti a Montalto (Pescia Romana) abbiamo dissodato, spietrato e coltivato queste terre, a volte avare. Siamo contadini, figli di contadini e tali vogliamo vogliamo restare, non ci interessano i soldi delle scorie nucleari, non vogliamo lavoro dalla spazzatura radioattiva, vogliamo vivere di ciò che il nostro territorio è ricco, la bellezza del nostro ambiente, la ricchezza della nostra terra, ci basta.
Oggi qualcuno dall’alto vorrebbe ancora violentare il nostro paese, basta.
Siamo certi che la nostra amministrazione metterà in atto tutti gli strumenti che la legge consente per evitare questo ennesimo atto di violenza ambientale.
Noi siamo pronti a sostenere iniziative che vanno in questo senso, anche con incontri, assieme ai rappresentanti delle varie realtà sociali che insistono sul territorio, non ultima l’amministrazione, convinti che questa battaglia si può vincere lottando tutti insieme.
Luigi Zapponi