I carabinieri all’ospedale di Belcolle
Viterbo – (sil.co.) – “Bastardi, tanto mi fate una pippa, che cazzo ti riprendi co sto video… “. Insulti pesanti contro i carabinieri che lo avevano scortato in auto mentre i genitori lo portavano a Belcolle con la propria vettura per una visita psichiatrica da un centro della provincia. “Urla indicibili”, all’andata e anche al ritorno. E anche il verso del dito medio, con la mano fuori del finestrino.
Era il 2017 e l’uomo, che poco tempo prima era stato sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio, è finito a processo davanti al giudice Giacomo Autizi per avere dato in escandescenze, prendendosela coi militari che avrebbero dovuto accompagnarlo con la loro vettura. Invece “per non esarcerbare” gli animi, lo hanno lasciato sull’auto con la madre e il padre. Nel frattempo è stato trasferito dai domiciliari al carcere di Mammagialla, dove si trova tuttora, dopo che è diventata esecutiva una condanna per stalking a danno della moglie.
Il difensore Walter Pella ha chiesto una perizia psichiatrica sulla quale Autizi si è per il momento riservato, avendo l’imputato, ieri assente, fatto sapere che alla prossima udienza verrà a scusarsi in aula. “Vedremo se verrà e cosa dirà, poi decideremo”, ha detto. “noi contiamo di riuscire a recuperarlo, se potesse uscire, gli avremmo anche trovato un lavoro”, ha ribadito il legale, che si è anche rivolto al tribunale di sorveglianza per una soluzione alternativa.
Ieri intanto è stato sentito il vicecomandante della stazione interessata.
“Avremmo dovuto caricarlo noi in macchina, ma per andargli incontro lo abbiamo lasciato venire con l’auto dei genitori e seguiti fino in ospedale, aspettando fuori. Tutto il tempo sono state urla indicibili, insulti irripetibili. Uscendo da Belcolle, all’ora di punta per cui pieno di gente, gridava verso noi in divisa ‘bastardi, siete ancora qui?’. Quando siamo giunti sulla via principale del paese, anche affollato, ha tenuto tutto il tempo la mano fuori del finestrino, facendoci il dito medio. Urlava contro di noi e contro i genitori, rassegnati, ‘tanto mi fate una pippa’. Nelle riprese che abbiamo fatto col cellulare di servizio si vede lui che, quando se ne accorge, si gira gridando ‘che cazzo ti riprendi co sto video'”. Il filmato è agli atti.
Il prossimo 27 maggio avrà l’opportunità di venire in tribunale e scusarsi coi carabinieri davanti al giudice. Poi si vedrà.