Roma – “Sono passati 20 anni da quando è stato istituito il giorno della memoria e tutte le volte ci accostiamo al tema con commozione e turbamento, con dubbi e interrogativi irrisolti”.
Il presidente della repubblica Sergio Mattarella è intervenuto al Quirinale in occasione della Giornata della memoria.
“Auschwitz riassume la follia del totalitarismo nazista e racchiude un tragico paradosso: degli uomini contro l’umanità – ha dichiarato Sergio Mattarella -. Una fabbrica di morte, un non-luogo mai visto, inimmaginabile. Una mostruosità nel cuore d’Europa, in una secolo che si era aperto nella fiducia della scienza, della tecnica e della democrazia. Hanno arrestato la ruota della civiltà, lasciando il mondo nella barbarie e in una notte di sangue”.
“Ma faremmo un’offesa grave a quegli uomini, donne e bambini se lo considerassimo solo come un incidente della storia, chiudendolo nella memoria senza considerare come sono nati – ha aggiunto il presidente della repubblica -. Fascismo, nazismo e razzismo non furono funghi velenosi nati a caso. Nacquero da pensieri culturali e da mode che affondavano le radici nei secoli precedenti. Quando nei salotti si parlava di antisemitismo accademico e superiorità ariana forse non pensavano alla “soluzione finale”. Ma le parole, soprattutto di odio, non restano solo parole”.
Sergio Mattarella alla Giornata della memoria
“Rimasto latente, esplose e si diffuse con violenza inimmaginabile quando, con la crisi che seguì la guerra, il mondo era indebolito – ha spiegato il capo dello stato -. Il mondo fu affidato ciecamente all’autorità dell’uomo forte. “Credere, obbedire, combattere” era lo slogan fascista. L’arbitrio soppiantava la legge. Le fondamenta di quell’ordine erano paura, terrore e intimidazione. Il fascismo non può esistere che grazie ai suoi eccessi. Italia e Germania, paesi di antica tradizione cristiana e umanista, furono precipitati dalle dittature in un clima tetro che potrò alla soppressione fisica di chi era diverso e generò il più grande conflitto della storia dell’uomo”.
“Un crimine contro l’umanità resta tale anche se condiviso da molti. Chiamiamo gli eventi con i loro nome. La costituzione repubblicana ha cancellato le ignominie della dittatura, che però non vanno dimenticate – ha quindi concluso Mattarella -. La repubblica si basa sull’uguaglianza e sui diritti inalienabili dell’uomo, contro l’arbitrio e la sopraffazione. La memoria deve essere una passione autentica per quanto concerne la pace, il diritto, il dialogo, la pace e la democrazia. Confido che sull’Europa non torni una “nuvola nera”, facendo affidamento anche nella forza dell’Unione europea. Sta a noi vigilare che ciò che è accaduto non si ripeta, sta a noi tramandare alle generazioni future i valore della civiltà umana”.
La cerimonia è stata condotta dall’attrice Eleonora Giovanardi, che ha letto brani di Aharon Appelfeld, Yitzhak Katzenelson, e Nedo Fiano. Gli artisti Claudio Cavallaro e Massimo Spada hanno eseguito musiche di Mendelssohn, Andy Statman e Castelnuovo-Tedesco. Nel corso della celebrazione, aperta dalla proiezione di un filmato dal titolo “Il Giorno della Memoria”, realizzato da Rai Cultura, sono intervenuti Eraldo Affinati, scrittore e insegnate, e la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni; Sami Modiano, sopravvissuto all’Olocausto, ha portato la sua testimonianza e alcuni studenti hanno intervistato la Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina.
La cerimonia si è conclusa con il discorso del presidente della repubblica. Erano presenti i presidenti del Senato della repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati e della Camera dei deputati, Roberto Fico e il presidente del consiglio dei ministri, Giuseppe Conte. Prima della Cerimonia il capo dello stato e la ministra dell’Istruzione, si sono collegati in videoconferenza con le scuole vincitrici del concorso nazionale “I giovani ricordano la Shoah”.
