Le mamme di Maria Sestina Arcuri e Andrea Landolfi Cudia (a destra)
Ronciglione – Ieri Andrea Landolfi era pronto a farsi interrogare, dopo la richiesta di rinvio al 24 febbraio avanzata dalla difesa nell’udienza dell’8 gennaio. Ma stavolta ha detto no il pm Franco Pacifici, che si era riservato di decidere dopo avere visionato il diario clinico del carcere, dal quale non sarebbero però emersi particolari problemi, né un’eccessiva assunzione di psicofarmaci. “A Regina Coeli pratica il pugilato e si allena con regolarità, sta bene, non ci sono diagnosi di disturbi particolari, a parte un lieve disturbo della personalità e depressione, compatibili con la situazione. Parla del processo, dice che gli mancano Sestina e il figlio, tutto normale”, ha sottolineato, rigettando la richiesta di differimento dell’interrogatorio. Landolfi potrà però rilasciare spontanee dichiarazioni, come ha già fatto due volte durante il processo proclamandosi innocente. Salvo imprevisti, lo farà il 24 febbraio.
“Tu con una figlia morta, io con un figlio in carcere”
Durante l’udienza di ieri è emersa la disperazione delle madri di Maria Sestina Arcuri e Andrea Landolfi una volta realizzata la tragedia. Era la mattina del 5 febbraio 2019. Verso le cinque del pomeriggio precedente il chirurgo che aveva operato la ragazza aveva lasciato poche speranze alla mamma Caterina Acciardi, 55 anni, che ieri ha testimoniato al processo in cui il fidanzato Andrea Landolfi è imputato di omicidio volontario.
“Ancora non avevo capito del tutto la gravità, ma ho pensato che mi servivano i vestiti di mia figlia”. “I vestiti per i funerali della 26enne, morta poi il 6 febbraio a Belcolle”, come ha suggerito alla corte d’assise l’avvocato di parte civile Vincenzo Luccisano. Caterina avrebbe cercato inutilmente Andrea fino alla mattina successiva, quando gli ha chiesto di farla chiamare dalla madre Roberta Landolfi. “Fino a quel momento avevo creduto alla sua versione”, ha detto. E cioè: “Eravamo abbracciati sulle scale, stavamo giocando, siamo scivolati/rotolati insieme quando lei mi ha preso per la felpa”. “Non mi rendevo conto, non capivo. Lui mi ha telefonato alle 9 e siamo arrivati a Viterbo verso le 16,30. Durante il viaggio gli ho chiesto perché se era caduta alle due, l’aveva portata in ospedale alle sei. Quando mi ha risposto che lei era voluta andare a dormire, gli ho anche detto se non sapesse che non bisognava far dormire chi aveva sbattuto la testa”, ha spiegato.
La mamma di Sestina ha detto di avere preso coscienza dell’accaduto, di avere capito veramente cosa era successo e che la figlia non si sarebbe risvegliata dall’intervento quando Roberta le ha detto: “Vuoi sapere come andrà a finire? Tu con una figlia morta, io con un figlio in carcere, con un bambino di cinque anni che non vedrà più il padre”. E’ stato uno dei moneti più drammatici della testimonianza, in cui la donna ha ripercorso i dieci giorni trascorsi a Nocara dalla coppia durante le festività, dal 25 dicembre 2018 al 5 gennaio 2019, esattamente un mese prima.
Andrea Landolfi e Maria Sestina Arcuri
La madre aveva saputo che facevano sul serio a fine novembre. “Sul profilo Facebook di Sestina ho visto ‘ fidanzata ufficialmente’. Le ho chiesto se non fosse troppo presto, ma lei mi ha risposto ‘Andrea vuole che si sappia’”. Poi la figlia sarebbe cambiata: “Ci sentivamo più volte durante il giorno, c’era grande confidenza tra noi, ci raccontavamo le cose in dialetto. Poi quando è arrivato lui, che era sempre con lei, si parlava solo di cose generiche e sempre e solo in italiano, come per non escluderlo dalle conversazioni. Sestina si era fatta sbrigativa e non si interessava più alle cose della famiglia, come aveva sempre fatto”.
Durante le vacanze in Calabria, come ha confermato il fratello 23enne della vittima, William, è stato chiaro che Landolfi beveva e il suo atteggiamento “spaccone” che di sera, dopo che aveva alzato il gomito, lo ha portato a fare una paio di brutte scenate davanti agli amici di sempre di Sestina, al bar e in un pub, dove l’avrebbe fatta ingelosire facendo in maniera palese, secondo il fratello della vittima, il cascamorto con un’amica. “Al suo arrivo, mi aveva detto che non fumava e non beveva perché, oltre a fare l’Oss coi disabili, era anche un pugile. Ma già durante il pranzo di Natale l’ho visto bere un litro e mezzo di vino da solo”, ha spiegato il teste.
“La sera del 28 dicembre, mentre litigava con Sestina, per scendere dalla macchina mi ha tirato il freno a mano. Mi sono spaventato, così gli ho fatto una ramanzina e l’ho portato a dormire in un B&b”, ha raccontato William. Sestina, che durante la serata storta più volte si sarebbe sfogata col fratello dicendo “Andrea non cambia mai”, in quell’occasione disse di volerlo lasciare e la mattina dopo chiamò Roberta Landolfi per comunicare a lei e alla nonna Mirella Iezzi la decisione: “Loro la pregarono di dargli un’altra possibilità, ma lei era superconvinta. Poi, tramite il gestore del B&b, Landolfi mi mandò le sue scuse, io dissi che doveva scusarsi con Sestina, al che lui venne a casa, salirono di sopra mezzora e quando sono scesi era come se nulla fosse, avevano fatto pace”.
Ieri ha testimoniato William Arcuri, fratello di Maria Sestina
Anche alla madre Sestina disse che avrebbe lasciato Andrea il giorno stesso, facendolo ripartire per Roma: “Ma quando sono tornata nel pomeriggio dal lavoro, li ho trovati insieme, come se nulla fosse”, ha detto Caterina, dicendo che era come se la figlia fosse “plagiata” da Andrea, con cui stava solo da pochi mesi, gli bastava uno sguardo. .
La signora Acciardi disse alla figlia che Andrea non la convinceva perché beveva: “Lei rispose che era perché era in vacanza, ma che a Roma non beveva. Io non le ho creduto, perché reggeva troppo bene l’alcol per uno che non beve abitualmente”. Su richiesta del difensore Daniele Fabrizi, in sostituzione anche di Serena Gasperini, ha poi aggiunto di non avere mai visto Landolfi barcollare, né avere cambiamenti di umore, atteggiamenti alterati o di ostilità. Si vantava però di essere un pugile, passione ereditata dal nonno materno. “Quando passeggiavano insieme per Roma, abbassavano le saracinesche”, avrebbe detto, col solito fare un po’ spaccone.
Che ragazza era Sestina? Le ha chiesto il pm Franco Pacifici. “Amava tutti, era piena di progetti, guardava sempre lontano, era lei a dare consigli a me, era responsabile, sempre interessata alla sua famiglia, non sono riuscita ad accettare la sua morte”, ha risposto Caterina.
“Sestina piangeva e voleva andare via”
Ieri è stata sentita anche la cameriera del pub di Ronciglione dove la coppia ha trascorso la serata di domenica 3 febbraio 2019 fino a circa l’una e mezza. Appena rientrati a casa della nonna la tragedia. Andrea ha ordinato un calice di vino rosso per sé e una coca cola per il figlio, poi un tagliere e altri due bicchieri di vino rosso, uno anche per Sestina. “Hanno cantato tutti e tre una canzone al karaoke, poi hanno cominciato a discutere, Sestina piangeva e si asciugava le lacrime, guardando da un’altra parte. Lui le ha girato il volto verso di sé con le mani. Lei a un certo punto si è alzata facendo per prendere il giubbotto e andare via, ma lui l’ha fatta sedere. Poi Andrea è uscito a fumare e al tavolo si è avvicinato un ragazzo con un lieve ritardo, cui avrebbe detto di volerlo lasciare e di cercare un posto dove andare a dormire. Le avrebbe anche detto che era gelosa di me, ma non gli abbiamo creduto, perché non c’era stato niente e lui tende a dire bugie”, ha spiegato.
Ha detto anche che quella era la terza volta che Landolfi andava al pub: “La prima ci disse che la moglie era morta con il figlio maggiore in un incidente e che lui era rimasto solo col figlio piccolo”. Niente di vero.
Silvana Cortignani