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Viterbo – Lazio in zona arancione. È una delle dodici regioni ad aver assunto la colorazione del rischio medio, a livello di contagio da Coronavirus.
Era prevedibile: con il nuovo decreto il governo ha abbassato le soglie di ingresso in fascia rossa e arancio.
Dunque è più facile essere qualificati come zone di rischio medio e alto (per entrare in fascia arancione basta un indice di trasmissione Rt pari a 1, mentre fino a dicembre era 1,25; in zona rossa la soglia è stata abbassata a 1,25, anziché 1,50).
Viterbo e gli altri capoluoghi laziali resteranno arancioni almeno fino alla prossima settimana. Ogni venerdì il report di ministero della Salute e Istituto superiore di sanità comunicai dati sull’andamento dei contagi e, in base a questi, viene deciso il colore da applicare alle regioni con ordinanza del ministro Roberto Speranza.
Secondo l’assessore regionale alla Salute Alessio D’Amato, “ci aspettano settimane difficili”. Per tornare in zona gialla l’Rt laziale deve scendere sotto l’1. Ed è improbabile che ci possa volere solo una settimana.
In ogni caso: cosa si può fare e non si può fare da oggi fino al prossimo monitoraggio?
Uscite di casa e visite a parenti e amici – Uscire di casa è permesso, senza autocertificazione, per andare liberamente in qualunque zona del proprio comune di residenza. Questo solo dalle 5 alle 22, perché a quest’ora scatta il coprifuoco. È comunque fortemente raccomandato di limitare ogni spostamento superfluo.
Andare a trovare amici a casa si può, ma solo se si è al massimo in due e solo una volta al giorno. Come a Natale, si possono portare con se figli under 14 e convivente disabili o non autosufficienti, che non rientrano nel conteggio.
Spostamenti extracomunali ed extraregionali – Non si può uscire dal proprio comune di residenza e dalla propria regione se non per motivi di salute, lavoro, necessità, rientro alla propria residenza / domicilio / abitazione, intesa come luogo in cui si vive per la maggior parte dell’anno.
Può inoltre uscire dal suo comune chi abita in un paese fino a cinquemila abitanti, per andare in altri paesi/città nel raggio di trenta chilometri al massimo (anche fuori regione), purché non siano capoluoghi di provincia.
L’autocertificazione serve solo per uscire dal proprio comune, dalla propria regione o durante le ore del coprifuoco.
Negozi, bar, ristoranti, luoghi di cultura e sport – I negozi restano aperti con i soliti orari. Sono chiusi i centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi (tranne alimentari, farmacie, tabacchi, edicole che sono al loro interno).
Bar, gelaterie e pasticcerie invece sono chiusi al pubblico. È però possibile l’asporto dalle 5 alle 18, per i ristoranti anche fino alle 22. La consegna a domicilio è sempre consentita.
Musei e luoghi di cultura restano chiusi, così come palestre e piscine. L’attività sportiva è libera, purché entro i confini del proprio comune.
Scuole – Quanto alle scuole, materne, elementari e medie hanno già ripreso le lezioni in classe regolarmente. Le superiori, dal 18 gennaio, torneranno alla didattica in presenza, seppure al 50%.
