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Estorsione con metodo mafioso, al via in carcere il processo ai fratelli Rebeshi

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Mafia viterbese - Il blitz dei carabinieri del 28 novembre in cui è stato catturato David Rebeshi

Il blitz dei carabinieri del 28 novembre 2019 in cui è stato catturato David Rebeshi


Viterbo – Mafia viterbese bis, si è tenuta a Mammagialla l’udienza di ammissione prove del processo per estorsione con metodo mafioso ai fratelli Ismail e David Rebeshi.

L’udienza si è tenuta in carcere per permettere agli imputati, entrambi detenuti, di presenziare in collegamento telematico al procedimento che si è aperto davanti al collegio del tribunale di Viterbo presieduto dal giudice Silvia Mattei.

Delle tre presunte parti offese, solo una si è costituita parte civile. Il processo entrerà nel vivo l’11 giugno, per poi proseguire il 18 giugno e il 9 luglio. 

David Rebeshi è stato arrestato in flagranza con tre connazionali il 28 novembre 2019, Ismail è dietro le sbarre dal 26 novembre 2018. I due fratelli, d’origine albanese ma da anni trapiantati a Viterbo, hanno rispettivamente 38 e 32 anni. A chiedere il processo è stato lo stesso pm della Dda di Roma Fabrizio Tucci, già titolare col collega Giovanni Musarò dell’inchiesta “mafia viterbese”, della quale la vicenda sarebbe il seguito.

Contro i Rebeshi, difesi dall’avvocato Roberto Afeltra, si è costituito parte civile il ristoratore 54enne che sarebbe stato minacciato di morte assieme alla sua famiglia nel locale che gestiva a Tuscania.

E’ stata la sua richiesta di aiuto a far scattare la trappola dei carabinieri il 28 novembre 2019. Due giorni prima, il 26 novembre, sarebbe toccato a un concessionario quarantenne del capoluogo, che sarebbe stato inseguito in auto e messo all’angolo nella piazzola di sosta di un distributore quindi costretto con le minacce a versare la somma richiesta.

Il movente starebbe nella necessità da parte di Ismail di trovare urgentemente quattrini, recuperare soldi rivendicando crediti veri o presunti, per pagarsi le spese legali, in vista dei vari procedimenti penali (tra grandi e piccoli, in tutto sono 14) che ormai da tre anni a questa parte coinvolgono il presunto boss di mafia viterbese. 

David Rebeshi sarebbe entrato in azione con tre connazionali – Must Lleshi, FIavio Hysa e Alban Kacorri – condannati lo scorso 25 novembre a 9 anni e 4 mesi ciascuno, con lo sconto di un terzo della pena del rito abbreviato.

Lo stesso giorno sono stati rinviati a giudizio i fratelli Rebeshi, difesi dall’avvocato Roberto Afelftra, che hanno invece scelto il rito ordinario.

Silvana Cortignani


Ismail Rebeshi

Ismail Rebeshi

 

 


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