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La prof accusata di bullizzare alunno alla preside: “E’ un gran maleducato, smentirò tutto”

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Viterbo - Paola Adami

Testimone la dirigente scolastica Paola Adami


Bagnoregio – Prof bulla, è ripreso ieri con la testimonianza di cinque mamme e dell’allora preside dell’istituto onnicomprensivo “Agosti” di Bagnoregio, Paola Adami, il processo all’insegnante Giuseppina Castellani.

L’imputata è una sessantenne di Castel Giorgio, difesa dall’avvocato Giovanni Labate, all’epoca docente di italiano alla scuola media di Bagnoregio, che a febbraio 2016 è stata denunciata dai genitori di uno studente di terza media, allertati da due catechiste.

L’alunno adolescente sarebbe stato umiliato e vessato davanti a tutti la classe, con i compagni costretti a farlo sedere con le mani dietro la schiena su una sedia e invitati a schiaffeggiarlo a turno, secondo uno degli episodi più cruenti raccontati dagli stessi alunni durante una lezione sul bullismo a catechismo alla vigilia di Natale del 2015.


“Non ti interrogo, tanto hai il 6 politico”

Le mamme dei compagni hanno confermato tutto, secondo i racconti dei rispettivi figli. La professoressa di italiano gli avrebbe dato dello “stupido”. Siccome lui si rifiutava, lo avrebbe fatto buttare fuori dalla classe dai tre compagni più robusti. Avrebbe invitato gli altri a a colpirlo con un righello, “così impari”. Gli avrebbe detto “basso” con l’intenzione di offenderlo, per via della non elevata statura: “Tu le prenderai sempre, perché sei piccolo”. E avrebbe calcato ulteriormente la mano sulle sue “debolezze” dicendogli “non ti interrogo, tanto hai il 6 politico”, solo perché, essendogli stata certificata la disgrafia, le sue interrogazioni dovevano essere programmate. Gli avrebbe detto “puzzi”, quindi gli avrebbe spruzzato addosso dello spray deodorante, sempre davanti ai compagni. 


“E’ un gran maleducato, smonterò tutto”

“A me la docente disse che l’alunno in questione era un gran maleducato e che lei avrebbe smontato tutto”, ha riferito in aula la dirigente Paola Adami, spiegando come, non appena scattato l’allarme, abbia subito convocato un consiglio di classe straordinario aperto e tutti i genitori, durante il quale sono emerse sia carenze nel corretto svolgimento del programma, sia il trattamento riservato alla vittima, davanti ai compagni, costretti a deriderlo come se fosse un gioco, secondo le indagini della pm Paola Conti, e coinvolti loro malgrado nelle vessazioni. 


Ex alunni testimoni della difesa

Il difensore Labate, preannunciando che citerà a testimoniare gli ex alunni dell’imputata, visto che sono diventati nel frattempo maggiorenni,  è tornato a sottolineare che la classe e il ragazzino erano difficili da gestire a causa dell’estrema vivacità per cui in diversi avevano preso sulla pagella del primo quadrimestre 6 in condotta.


“Sul pc della prof solo ricerche di canzoni di David Bowie”

Sempre Labate ha anche chiesto l’acquisizione nel fascicolo del processo della perizia disposta dalla procura sui due computer usati come registri elettronici dalla prof, sospettata di visitare siti pornografici e di shopping durante la lezione, secondo quanto riferito dagli alunni che avrebbero anche inviato come prova ad almeno uno dei genitori una foto della cronologia scattata col cellulare. “Di extrascolastico – ha detto il perito – è emersa solo una ricerca su un caso di cronaca legato al bullismo e la ricerca di canzoni di David Bowie su Youtube”, ha detto il perito. 

Il processo riprenderà il 28 giugno con i testi della difesa. 

Silvana Cortignani


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