- Viterbo News – Viterbo Notizie – Tusciaweb – Tuscia News – Newspaper online Viterbo – Quotidiano on line – Italia Notizie – Roma Notizie – Milano Notizie – Tuscia web - https://www.tusciaweb.eu -

L’Archivio Flamigni se ne va dalla Tuscia…

Condividi la notizia:

Viterbo – La Tuscia saluta e dice addio all’Archivio Flamigni, uno dei più importanti centri di documentazione nazionali specializzato nello studio della storia dell’Italia repubblicana, in particolare terrorismo, stragi, eversione politica, mafia e criminalità organizzata.

Da Oriolo Romano, dove nel 2005 è stato fondato, va sicuramente a stare meglio. A Roma, Garbatella, quartiere simbolo della Resistenza romana, presso “Memo, Spazio di storia e memorie”, il nuovo spazio regionale frutto del lavoro di riqualificazione dei locali Ater di piazza Bartolomeo Romano, tra via e circonvallazione Ostiense e a 450 metri dalla fermata della metropolitana.

“Lo spazio – spiega in una nota la Regione Lazio – ospita al piano terra una reception, dove i ricercatori verranno accolti su prenotazione, e una sala lettura da 14 posti per la consultazione dei documenti. Il piano seminterrato accoglierà invece la sala archivio dove sarà conservato il patrimonio documentale. Per la realizzazione dello spazio, la Regione Lazio ha investito oltre 320 mila euro tra fondi europei e risorse regionali ed è previsto un impegno di gestione di circa 120 mila euro all’anno”.


Nicola Zingaretti da Sergio Flamigni

Il presidente Nicola Zingaretti da Sergio Flamigni


L’Archivio che da Oriolo passa a Roma è stato voluto e creato da Sergio Flamigni, saggista, partigiano, deputato e senatore del Pci. Diretto da Ilaria Moroni, il centro è riconosciuto di notevole interesse storico ed è sottoposto al vincolo della Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio.

“Un patrimonio di documenti e materiali difeso con tenacia da Sergio Flamigni – ha commentato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – che in caso contrario sarebbe andato perso. E’ una follia italiana che questi materiali venissero conservati in una casa privata, perché le istituzioni non si erano prese carico di questo patrimonio della Repubblica. Memo non è una parentesi nel nulla. Abbiamo riaperto oltre 50 luoghi urbani dando loro una valenza culturale”.


Il senatore Sergio Flamigni

Sergio Flamigni


Il Centro conserva l’archivio di Sergio Flamigni e i fondi archivistici di Emilia Lotti (dirigente nazionale dell’Unione donne in Italia e del Pci), Piera Amendola (responsabile dell’archivio della Commissione P2), Aldo Moro, presidente della Dc rapito e ucciso dalle Brigate rosse, Angelo La Bella, (partigiano, dirigente del Pci, studioso della strage di Portella della Ginestra), Giuseppe De Lutiis (storico del terrorismo e dei servizi segreti). L’Archivio Flamigni cura anche il fondo archivistico di Giuseppe Zupo, difensore di parte civile nel processo per gli omicidi Reina, Mattarella e La Torre-Di Salvo, del giornalista Rai Alberto Mentasti e il fondo librario di Giorgio Lotti, tutti di proprietà dell’Istituto di studi giuridici Arturo Carlo Jemolo.


Nicola Zingaretti da Sergio Flamigni

Nicola Zingaretti da Sergio Flamigni


“Con la nascita di Memo, la Regione inaugura un nuovo centro culturale a disposizione della cittadinanza, uno spazio di formazione, didattica e incontri, che ospiterà seminari, convegni, presentazioni, esposizioni per conoscere e approfondire gli eventi e i protagonisti della storia del Novecento italiano. Già dai prossimi giorni – prosegue la nota della Regione Lazio – al via le prime iniziative digitali con l’inaugurazione del ciclo ‘Il documento del mese’ attraverso cui il pubblico potrà scoprire i ‘tesori’ custoditi nell’immenso patrimonio documentale dell’Archivio Flamigni e contemporaneamente approfondire pezzi fondamentali della nostra storia. Si parte a febbraio con un documento dedicato alla figura di Aldo Moro, a marzo verrà approfondito il tema del voto alle donne, ad aprile si parlerà della Resistenza mentre a maggio verranno mostrati dei disegni realizzati dai bambini durante i 55 giorni del sequestro Moro”.

L’Archivio Flamigni riaprirà al pubblico il 15 febbraio, è resterà aperto dal lunedì al venerdì, dalle 9,30 alle 17. L’accesso e la consultazione del materiale archivistico e librario saranno possibili su appuntamento, scrivendo una mail a info@archivioflamigni.org.

Daniele Camilli

 


Condividi la notizia: